L’Aquila, disabilità: un protocollo d’intesa per il “Dopo di noi”

Che fine faranno le persone con disabilità grave che nell’arco della loro vita possono contare soltanto sull’assistenza e sull’aiuto dei loro genitori o parenti, nel momento in cui questi ultimi moriranno?

Una domanda sinora rimasta con una sola risposta: il destino dei disabili gravi – come ad esempio le persone autistiche o con problemi mentali – dopo la scomparsa dei parenti che li accudiscono è quello della solitudine. Qualcosa sta per cambiare a partire dall’Aquila, con una piccola rivoluzione, come la definiscono i sostenitori dell’Associazione Autismo Abruzzo onlus: tutto parte dalla firma di un protocollo d’intesa per l’istituzione del “Dopo di noi”, progetto che recepisce la legge del 16 giugno 2016 in materia di sostegno e assistenza alle persone con disabilità grave dopo la morte dei parenti che se ne prendono cura.

Protocollo che getta le basi, per la prima volta in Abruzzo ma anche in Italia per la fattispecie di progetto, per dare certezze di cura e assistenza alle persone disabili. Il protocollo – voluto in particolare dall’assessore comunale alle Politiche sociali Francesco Bignotti, prevede oltre al censimento dei disabili, delle loro necessità e dei servizi di cui hanno bisogno, anche l’individuazione degli immobili inseriti nel tessuto urbano, da adibire a questo tipo di esigenza.

L’accordo, che potrà eventualmente essere esteso anche ad altre Istituzioni, prevede anche la formazione di un database condiviso tra Comune e Asl per monitorare sia l’utenza, reale e potenziale, che potrebbe aver necessità di ricorrere al ‘Dopo di Noi’, sia le strutture che attualmente operano sul territorio e si occupano di assistenza ai disabili. Prevista, inoltre, la nascita della consulta comunale della disabilità e la possibilità di affittare alloggi C.a.s.e. o M.a.p. ai familiari di pazienti che dovessero venire in città per motivi sanitari e seguire un percorso terapeutico presso l’ospedale regionale San Salvatore.

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