L’Aquila, bando Restart per il turismo: dal 5 febbraio al via con le domande

Dieci milioni di euro per il rilancio del sistema turistico dell’Aquila e dei Comuni colpiti dal terremoto del 2009.

Dieci milioni di euro per il rilancio del sistema turistico dell’Aquila e dei Comuni colpiti dal terremoto del 2009, a tanto ammontano le risorse che il ministero per lo Sviluppo economico ha messo a disposizione del cratere sismico con una delibera Cipe del 2016 tramite il programma Restart. Una misura attesissima dai Comuni, in lotta da dieci anni contro lo spopolamento e la depressione economica e sociale che li attanaglia per una ricostruzione che spesso arranca per la sua complessità che la rende lunga e a volta piena di ostacoli. Restart è, in sostanza, uno strumento agevolativo istituito con decreto del Mise del 5 aprile 2018, e rivolto alle piccole e medie imprese che intendono realizzare investimenti in grado di rafforzare l’attrattività e l’offerta turistica del territorio, valorizzando il patrimonio naturale, storico e culturale, rilanciando la vita sociale dei borghi.

A gestire il bando è Invitalia. Il funzionario Vittorio Fresa spiega le caratteristiche tecniche per poter fruire della misura finanziaria, per la quale le domande possono essere presentate dal prossimo 5 febbraio.

La fase finale di una triade di bandi, di cui il primo sempre di 10 milioni di euro per il cratere sismico, seguito dal bando Fare centro, infine Restart per L’Aquila e i Comuni rimasti esclusi dal precedente. Una ripartizione che porterà oltre 3 milioni nei Comuni del cratere e i restanti nel Comune dell’Aquila. I diretti interessati del bando sono i giovani imprenditori, ragazzi che abbiano voglia di mettersi in gioco e d’inventare nuove soluzioni per se stessi e per il loro territorio.

Restart è uno strumento agevolativo, istituito con decreto del Ministro dello sviluppo economico 5 aprile 2018, rivolto alle imprese che intendono realizzare, nel territorio del cratere sismico aquilano, programmi di investimento finalizzati a rafforzare l’attrattività e l’offerta turistica del territorio, attraverso la valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale a valere sulle risorse assegnate dalla delibera Cipe n. 49/2016, pari a 10 milioni di euro. Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto nella misura del 70% delle spese ammissibili, considerando sia le spese per gli investimenti che di gestione relative all’avvio dell’attività.
Il contributo concesso sulle spese di gestione può arrivare fino a un massimo del 30% del contributo concesso in conto investimenti.

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