Natale a tavola rispettando la tradizione

Per le Feste di Natale torna la tradizione a tavola. Anche per questa Vigilia di Natale sulle tavole degli abruzzesi il pesce è il protagonista assoluto.

Menù all’insegna della tradizione, dunque, con piatti rigorosamente a base di pesce alla vigilia e, brodo con il cardo, lasagne e arrosto di agnello o vitello per la cena di Natale. E per concludere in dolcezza l’immancabile panettone o pandoro farcito con creme assortite o con il gelato.

La voce più importante del budget che anche le famiglie abruzzesi hanno riservato alle feste natalizie è costituito anche quest’ anno dall’agroalimentare. Si spende di più e più volentieri per la tavola e le sue prelibatezze.

Secondo quanto riferito da Antonio Nicastri, direttore di Conad – Megalò , già dall’ orario di apertura del punto vendita di Chieti Scalo, tantissimi i consumatori in fila per acquistare il pesce. Per contenere i disagi, ha sottolineato Nicastri, il supermercato ha organizzato la distribuzione dei numeri all’ entrata prima dell’ apertura ufficiale. Pesce in larghissima percentuale, ma anche carne e piatti alternativi come il sushi. Per accontentare le numerosissime richieste e prenotazioni è stata potenziata la postazione all’ interno del Supermercato. In questi giorni di festa i consumi alimentari, ha sottolineato infine Nicastri, sono notevolmente aumentati.

Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè saranno 8 italiani su 10 a mangiare pesce questa sera martedì 24 Dicembre.

“Se durante le festività di Natale si registrano le punte massime, in Italia il consumo di pesce – sottolinea la Coldiretti – è pari ad oltre 28 chilogrammi a testa durante l’anno, superiore alla media europea di 25 chili e a quella mondiale di 20 chili. Sulle tavole per le feste è forte la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie, ma il 66% degli italiani assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena il 13% si permetterà le ostriche e il 15% il caviale, spesso di produzione nazionale che viene anche esportata”.

Per non cadere nelle trappole del mercato in una situazione in cui la grande maggioranza dei pesci in vendita provengono dall’estero, il consiglio della Coldiretti è di guardare l’etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa).

Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e, nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.

“Per garantirsi la qualità il pesce fresco – ricorda la Coldiretti – deve avere inoltre una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato, e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine, meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne, mentre per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia ben chiuso”.