Omicidio Brittoli, è stato il figlio per difendere madre. Sgomento in paese

Sgomento a Brittoli dopo il tragico fatto di sangue di ieri: il figlio interviene in difesa della madre mentre la donna litiga con il padre, ne nasce una colluttazione alla fine della quale Cesidio Cocco, 74 anni, muore colpito da una sedia, mentre la donna, 66 anni, viene ricoverata in elisoccorso all’ospedale civile di Pescara, non in pericolo di vita, per ferite ed ecchimosi al volto e sulla fronte.

La tragedia familiare si è consumata ieri mattina poco prima delle 8.30 a Brittoli  centro dell’alta area vestina del pescarese dove, a provocare il decesso del 74 enne, secondo una prima ricostruzione, sarebbero state proprio le conseguenze della colluttazione, in cui la vittima sarebbe stata colpita anche con una sedia. Dopo l’allarme lanciato alla sala operativa del 118 immediato l’arrivo dei sanitari che, intervenuti con l’elicottero partito da Pescara e con una ambulanza medicalizzata, hanno tentato di rianimare l’anziano: l’uomo però era già morto.

Al termine delle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Penne già, in serata il figlio della coppia, un uomo di 47 anni, è stato indagato in stato di libertà con l’accusa di omicidio. Gli investigatori, coordinati dal Pm della Procura della Repubblica di Pescara Andrea Papalia, stanno valutando la scriminante della legittima difesa, ovvero che il figlio abbia agito per difendere la madre. Ascoltato poi nella caserma dei carabinieri, l’indagato avrebbe raccontato l’accaduto e fornito la sua versione dei fatti. Il corpo del 74enne è stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale “Spirito Santo” di Pescara a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore verrà conferito l’incarico per l’effettuazione dell’autopsia che servirà a chiarire le cause del decesso.

Sul luogo della tragedia si è portato anche il medico legale Ildo Polidoro. Come ha spiegato il sindaco di Brittoli Gino Di Bernardo, il fatto ha scosso l’intera comunità:

“Sono persone con cui siamo cresciuti insieme. Questi sono fatti a cui è difficile dare una spiegazione. Parliamo di una famiglia come tante e di genitori che pensavano alla famiglia e ai loro figli. Li incontravamo tutti i giorni in paese. Sono persone perfettamente inserite nel tessuto sociale e che non avevano particolari problemi, e per questo davvero non sappiamo dare una spiegazione e trovare le parole per quello che è accaduto”.