Gran Sasso, esperimento Sox, Galletti: “Nessun rischio”

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Ancora non c’è tregua sull’esperimento Sox previsto nel cuore dei laboratori nazionali di fisica nucleare nella primavera del 2018. Le polemiche non si placano nemmeno dopo le parole del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

Il ministro Gian Luca Galletti rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Abruzzo Civico Giulio Cesare Sottanelli, ha ribadito che:

“Non esiste alcun rischio di dispersione di Cerio-144 e, dunque, di contaminazione anche minima dell’ambiente circostante, del laboratorio ed in particolare delle acque del bacino del Gran Sasso, come evidenziato e dimostrato con studi tecnici completi”.

Lo scontro continua, le polemiche non si placano.

Nella risposta all’interrogazione, Galletti ha chiarito come l’Istituto nazionale di Fisica nucleare abbia precisato che:

“Il generatore di neutrini è progettato per garantire massima sicurezza anche in caso di eventi incidentali. In particolare, il Cerio-144 è sotto forma di polvere solida, è sigillato in modo permanente e sicuro all’interno di una doppia capsula in acciaio saldata. La combinazione della doppia capsula in acciaio e del contenitore sigillato di tungsteno rende impossibile la dispersione del materiale, anche in quantità minime e anche in caso di eventi incidentali indipendenti quali terremoti, incendi o allagamenti del sito dell’esperimento, scenari valutati attentamente nella fase di progetto”.

Galletti ha aggiunto che questa configurazione “rimarrà invariata per tutta la durata dell’esperimento, che sarà di circa 18 mesi. Al termine dell’esperimento, la sorgente ritornerà in Francia, presso l’istituto che ne detiene la proprietà”. A non essere soddisfatti, invece, sono i deputati pentastellati, con Gianluca Vacca, firmatario insieme ai colleghi abruzzesi Del Grosso e Colletti e alla deputata Terzoni della commissione Ambiente, di un’altra interrogazione depositata ieri.

Polemici anche gli ambientalisti, che attaccano lo stesso Galletti, responsabile di aver “difeso l’indifendibile visto che il Testo Unico dell’Ambiente vieta lo stoccaggio di sostanze radioattive vicino alle captazioni”, è la replica di Augusto De Sanctis del Forum H2O.