Morte Pannella, il saluto di Antonio Razzi

Si susseguono i commenti e i messaggi di cordoglio per la morte del leader radicale Marco Pannella. Tra i politici che rappresentano l’Abruzzo a livello nazionale ci sono i commenti, tra gli altri, dell’onorevole Vittoria D’Incecco, della senatrice Stefania Pezzopane e del senatore Antonio Razzi.

Per l’onorevole del Pd Vittoria D’Incecco la scomparsa di Marco Pannella è una grave perdita per il Paese. La deputata affida il suo saluto ad una nota:

“E’ stato un combattente vero e un grande difensore dei diritti civili. Anche se spesso non ho condiviso le sue idee, ho sempre ammirato la sua forza e determinazione. L’Italia deve molto a Marco Pannella, protagonista tenace e appassionato di tante battaglie. Ci mancherai”.

La senatrice Stefania Pezzopane ricorda le esperienze comuni con il leader radicale:

“Marco Pannella, un uomo grande, un grande uomo. Forse quello che più ha contribuito a cambiare il Paese nel campo dei diritti civili. Sono orgogliosa di averlo conosciuto, di aver discusso con lui, di aver imparato cose da lui. Fu capolista nel 1990 di Convenzione Democratica, la lista della Genziana dove sono stata eletta consigliere comunale a L’Aquila… Mai dimenticherò quei mesi di straordinaria politica e di mia formazione. Grazie Marco Pannella, per esserci stato sempre”.

Per Razzi, secondo il quale c’è un “disperato bisogno” di uno come lui nel panorama politico italiano, Pannella mancherà agli italiani e alla politica. Questo il sunto del testo della nota inviata da Razzi:

“Ciao Marco tanto di cappello all’uomo ed al politico. Onestissimo! Caro Marco, la tua presenza, il tuo apporto sempre nella notizia, mancherà agli italiani ed alla politica pura della quale ti sei fatto interprete in tre quarti di secolo di attivismo. Ne hai combinate di tutti i colori persino fumando una canna in aula. Sei stato dirompente perché questo è un paese che ha bisogno di forti scosse per capire i suoi errori. Caro Marco, ci siamo conosciuti in tempi non sospetti quando, da abruzzese come me ma del teramano, frequentavi la comunità degli abruzzesi in Svizzera e sarà sempre in me vivido il ricordo dei momenti passati insieme da corregionali. Secondo me dovevi essere tu il Presidente della Repubblica, avremmo visto veramente non solo il guardiano dei diritti e della Costituzione ma un vero e proprio guerriero integerrimo. Con te, ha concluso Razzi, mancherà una voce, quella voce di onestà civile, politica ed intellettuale che dovrebbe fare da esempio ai giovani italiani. Caro Marco ci lasci il Pannellismo ed un pezzo di storia indimenticabile”.