L’Abruzzo turistico e le emergenze ambientali

mare inquinato

L’Abruzzo turistico e le emergenze ambientali non possono andare d’accordo: ne è convinto Rivo Ciabattoni, presidente regionale di Asshotel Confesercenti.

I dati relativi al turismo nella nostra regione non sono ancora ufficiali, l’elaborazione definitiva dell’anno 2015 sta subendo qualche ritardo, tuttavia la valutazione parziale consente di delineare un’estate scorsa positiva. Ma in Abruzzo resta l’incognita delle emergenze ambientali irrisolte. Come è emerso due giorni fa dagli Stati Generali del turismo di Pietrarsa, cui hanno preso parte il premier Renzi e il ministro Franceschini, il settore è in espansione, anche se ovviamente vanno fatte le dovute differenze sia territoriali che globali, soprattutto alla luce dei gravissimi attentati terroristici che producono temporanee flessioni nei flussi turistici. In attesa del dettaglio complessivo regionale, vediamo quale è stato l’impatto economico derivante dal settore Viaggi e Turismo in Italia, secondo i dati raccolti dal WTTC. Il contributo diretto del settore turistico al PIL in Italia (ossia i servizi direttamente connessi all’industria turistica quali strutture ricettive, servizi di ristorazione, trasporti, attrazioni e divertimenti)  è stato calcolato in 68,8 miliardi di euro, il che si traduce in un apporto al PIL del 4,2%. Ci si aspetta un ulteriore aumento del 2,1% per la fine dell’anno corrente (2016). Si tratta di impatti economici generati da industrie direttamente legate al mondo turistico come alberghi, agenzie di viaggi, trasporti aerei o altri trasporti per passeggeri, oltre che da attività ricreative o di ristorazione direttamente colpite da attività turistiche. Secondo il WTTC, entro il 2026, si raggiungerà una crescita del 2,2% ossia un risultato pari a circa 87,2 miliardi di Euro. Il Turismo ha generato, in modo diretto, circa 1.119.000 posti di lavoro (il 5% dell’occupazione totale) e si stima un ulteriore aumento del +2% nell’anno in corso. Considerando anche i posti di lavori creatisi in modo indiretto ed indotto, il contributo all’occupazione in Italia è stato, nel 2015, di 2.609.000 di posti di lavoro, ossia l’11,6% del’occupazione totale (fonte Enit)Basta questo per intravedere un’estate da grandi numeri? Certamente no, per almeno un paio di ragioni internazionali e una locale: il perdurare della crisi economica, il rischio terrorismo e, in Abruzzo, le troppe emergenze ambientali. Il presidente regionale di Asshotel Rivo Ciabattoni, nell’invitare gli abruzzesi al voto, aggiunge un messaggio diretto alla politica:

“Noi sappiamo fare accoglienza, però dovete metterci nelle condizioni di farlo: basta con le emergenze, non possiamo attrarre i turisti al mare e poi non consentirgli di fare il bagno!”.

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