Legge elettorale Abruzzo: maggioranza ritira proposta sbarramento

Cinquecento emendamenti in commissione Statuto e un ostruzionismo che le opposizioni promettono sarà determinato a portare la maggioranza del Consiglio regionale d’Abruzzo alla disfatta. In serata, maggioranza rinuncia a proposta sbarramento.

Aggiornamento delle ore 20.00:

La proposta di legge di modifica della legge elettorale, sullo sbarramento, è stata ritirata dalla maggioranza dopo una intensa giornata di trattative che non ha permesso di raggiungere un accordo sul testo. La conclusione è stata comunicata dal presidente della Commissione Mariani. Parla di vittoria il M5S: ”sarebbe stata una grande porcata – ha spiegato in commissione Pettinari – abbiamo combattuto col coltello tra i denti per evitare, assieme alle altre minoranze, quella che sarebbe stata una violenza istituzionale”. Per Mariani, la legge portava la sua firma, lo sbarramento all’8% per le coalizioni e il 4% per le liste in coalizione ”dovevano essere ancor più alti. Resto convinto della bontà della legge, ma cercavo la più alta condivisione possibile”. Mariani poi in commissione ha attaccato l’ex consigliere regionale Maurizio Acerbo, che nei giorni scorsi aveva criticato la proposta di modifica elettorale: ”Non ho simpatia per la sinistra – ha detto l’esponente del Pd – Acerbo poteva chiedere un incontro, io ricevo tutti, così mi avrebbe detto le sue ragioni, invece di attaccarmi sui media: anche io potrei raccontare tante cose di quel soggetto”.

“La ferma opposizione di Forza Italia ha prodotto un primo significativo risultato: il centrosinistra ha ritirato ogni proposta di modifica alla legge elettorale regionale, ottenuta una vitoria importante”. E’ quanto dichiarano i Consiglieri regionali di Forza Italia a margine dei lavori in Commissione Speciale per le modifiche alla legge elettorale e per l’attuazione e le modifiche allo Statuto. “Non sarebbe stato accettabile – spiegano i rappresentanti di Forza Italia – modificare le regole elettorali poche settimane prima del voto e la gran mole delle nostre argomentazioni e dei nostri emendamenti (oltre 300 sui 400 totali) ha fatto desistere il Pd. Dopo questa vittoria, che consegniamo a tutto il centrodestra abruzzese, restano da affrontare le proposte di modifica alle norme sulle incompatibilita’: quella sulle surroghe e, soprattutto, quella ad personam sul tempo necessario a rimuovere le cause di incompatibilita’”. “Continueremo, nelle prossime ore – concludono i Consiglieri di Forza Italia – la nostra battaglia a presidio delle regole esistenti e per consentire lo svolgimento di nuove elezioni in tempi brevi”.

Aggiornamento ore 18.30:

La seduta del Consiglio Regionale è stata posticipata alle 19.30.

Aggiornamento ore 16.00: 

La Commissione Statuto ha approvato la proposta dell’Assessore D’Ignazio sulla surroga degli assessori: nella prossima legislatura si passerà quindi da 31 a 35 consiglieri regionali. Resta invariata la inelegibilità per i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 5 mila abitanti. In attesa di esaminare anche la legge elettorale il Consiglio è stato posticipato.

La legge elettorale si mostra ancora una volta terreno di scontro. Scontro che per alcuni, come il capogruppo del Partito democratico Sandro Mariani, è soltanto apparente, perché le opposizioni hanno presentato emendamenti e proposte con l’intento di migliorare alcuni aspetti della nuova legge. Solite chiacchiere, insomma, per creare confusione politica.

A richiamare l’intero Consiglio a un atteggiamento di responsabilità e di coerenza è il presidente Giuseppe Di Pangrazio, che all’Ansa ha dichiarato che quello di oggi è “un Consiglio importante perché deve discutere di argomenti seri, non soltanto la legge elettorale: ad esempio i servizi minimi, la ‘Nuova Pescara’ e ‘L’Aquila capoluogo’.

DI PANGRAZIO: “Seduta importante non solo legge elettorale.

”Questo è un Consiglio molto importante perché deve discutere di argomenti seri, non solo la legge elettorale: si parte dai servizi minimi, la Grande Pescara e L’Aquila capoluogo. E’ riduttivo limitarlo alla legge elettorale”. Lo spiega il presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio dopo il rinvio della seduta a causa del protrarsi dei lavori della commissione che sta esaminando la legge elettorale che sembra aver monopolizzato l’attenzione della pubblica opinione. ”Quanto alla legge elettorale io dico che va rivista a fine legislatura e non all’inizio, per adeguarla al tempo politico: quella in vigore nasceva in pieno bipolarismo, oggi col tripolarismo devi per forza renderla più attuale”, dice Di Pangrazio. Per Di Pangrazio ”dopo il taglio dei consiglieri la surroga è necessaria e alzare la soglia ad almeno il 3%, o valutare il 4% e l’8%, per evitare che accada ciò che già succede nei comuni quando chiunque si fa una lista per essere eletto. Col il conseguente mercato delle vacche successivo. Quanto al semestre bianco siamo in piena regola – chiarisce – non siamo ancora nel semestre bianco. E se D’Alfonso, faccio una ipotesi, decidesse di dimettersi da senatore? Siamo in pieno regolamento. Sulle dimissioni dalle cariche io credo che un sindaco abbia il diritto di avere un tempo necessario per decidere, 7 giorni mi sembrano troppo pochi” chiude il presidente del Consiglio.

M5S: La legge elettorale non si può cambiare a fine legislatura”
“Giuseppe Di Pangrazio forse non ricorda che fu proprio il suo candidato presidente di regione Luciano D’Alfonso, nel 2014, a dichiarare che la legge elettorale andasse cambiata a inizio legislatura e non alla fine. La debole motivazione sostenuta da Di Pangrazio e’ smentita dai risultati elettorali del 2014. Infatti, il ‘tripolarismo’ che lui identifica come causa della modifica in discussione oggi, era già presente nel 2014 quando il M5S si insediò in Regione Abruzzo con oltre il 21% dei voti”.

A parlare è Sara Marcozzi, consigliere regionale pentastellata. Un risultato ben più ampio delle singole liste che oggi siedono sui banchi della maggioranza. Invece di difendere l’indifendibile – prosegue – la dicano tutta: stanno provando a raccattare qualche poltrona, poiché già sentono sulle spalle il peso di una legislatura fallimentare che ha fatto scendere il centro sinistra abruzzese ai minimi storici. Stanno cercando di modificare e ampliare i termini e le condizioni per far candidare chi oggi è incandidabile. Il M5S sta contrastando con ogni mezzo questa vergogna finale dal momento che e’ lo stesso Statuto, all’art 14, a sancire il divieto di apportare modifiche alla legge elettorale nei 6 mesi antecedenti la scadenza della legislatura”, conclude Sara Marcozzi.

Il servizio del Tg8