L’Aquila, parco di Murata Gigotti. Di Stefano (Pd): “Non si amministra per vendetta”

Il progetto di piazza d’Armi abbandonato a se stesso, e quello del “polmone verde” di Murata Gigotti a Coppito rescisso in modo “immotivato” con fondi già disponibili che rischiano, così, di andare persi per sempre.

Il duro atto di accusa verso “un’amministrazione comunale inadeguata” politicamente è del presidente provinciale del Pd Pietro Di Stefano. Che attacca:

“Contratto che si vuole rescindere con la pessima scusa di voler ridurre gli affitti passivi quando il Comune paga fior di affitti” per le sue sedi “e ha praticamente ucciso il progetto della nuova sede unica”, sede individuata dalla precedente amministrazione all’ex autoparco a ridosso della stazione e “ interamente finanziato dallo Stato”, caso forse unico in Italia.

Di Stefano denuncia la volontà dell’amministrazione comunale dell’Aquila di abbandonare una serie di progetti di riqualificazione, di valorizzazione e di rilancio della città finiti nel dimenticatoio. L’ex assessore alla Ricostruzione prende spunto dalla rescissione, voluta dall’attuale amministrazione comunale, “anticipata e immotivata del contratto di locazione alla Pro Loco di Coppito”, che da anni cura il parco di Murata Gigotti – un polmone verde di oltre otto ettari nella frazione di Coppito – per denunciare il rischio che anche altri progetti non vedranno la luce nonostante lo stato avanzato di progettazione, del loro iter burocratico e la presenza di risorse economiche dallo Stato.

Nel caso di Murata Gigotti, il presidente provinciale del Pd ricorda che

“la precedente amministrazione aveva lucidamente scelto di utilizzare i fondi della Legge Mancia dei parlamentari del Partito democratico per costruire o riqualificare i grandi parchi cittadini (Parco di Piazza d’Armi, Parco del Sole e Murata Gigotti), proprio nell’ottica di sviluppo aggregativo di cui L’Aquila aveva bisogno dopo il 2009, tenendo insieme le aspettative del centro, della immediata periferia e delle frazioni. Questa amministrazione – denuncia Di Stefano – ha invece deliberatamente scelto di abbandonare a sé stessi il progetto di Piazza D’Armi a causa di evidenti inadeguatezze politiche che mettono a rischio fondi per 20 milioni di euro e quello di Murata Gigotti, attraverso la rescissione anticipata e immotivata del contratto di locazione alla Pro Loco. Si è salvato solo il Parco del Sole, opera già in avanzato stadio di realizzazione con il contributo di Eni”.

L’appello di Di Stefano è che

si sollevi “la coscienza collettiva, serve poi una successiva, forte, azione pubblica che tuteli le tante realtà, non solo di Coppito, che in quel parco hanno ritrovato un distrutto sentimento di comunità. Non si amministra per vendetta – è la dura accusa del presidente del Pd dell’Aquila, in riferimento, probabilmente (e come denunciato da fonti interne alla Pro loco) alla volontà di alcuni esponenti dell’amministrazione comunale aquilana di tentare una gestione diretta di alcune realtà di Coppito) ma per il bene collettivo e di fronte alla prepotenza io auspico che ci sia un giusta ribellione collettiva”.