L’Aquila, incidenti in montagna. L’esperto: “L’abbigliamento giusto può salvare la vita”

L’abbigliamento giusto in montagna non è un dettaglio. L’attrezzatura di montagna – sottolineano le guide alpine e gli esperti – dev’essere idonea al tipo di percorso che si vuole affrontare, al clima e anche alla propria preparazione atletica.

No alle scarpe da ginnastica, da abolire i sandali e le scarpette cosiddette da tennis, che pure si vedono spesso ai piedi degli escursionisti che da Campo Imperatore affrontano la Direttissima, sul Corno Grande. Indossare gli scarponcini e mettere nello zaino anche guanti, giacca antivento, cappello e indumenti invernali per non farsi sorprendere dai bruschi cambiamenti del meteo e delle temperature – che da estive, quando si è in quota, possono diventare invernali in un pugno di minuti – è una regola ferrea per prevenire brutte sorprese che possono trasformarsi in tragedia, come spiega la guida alpina Agostino Cittadini. Anche quando si ha intenzione di fare una semplice “passeggiata in montagna”.

L’incidente costato la vita all’escursionista romano scivolato ieri in un dirupo a Campo Felice fa riemergere l’importanza di non lasciare nulla al caso. Secondo i primi rilievi, infatti, l’uomo aveva ai piedi delle scarpe da ginnastica.

Quest’anno il Gran Sasso si conferma una montagna che piace. Migliaia gli escursionisti arrivati anche del resto d’Italia e dall’estero, prendendo letteralmente d’assalto le vie ferrate ripristinate con i fondi della Regione Abruzzo, anche se – sottolineano gli esperti – è una montagna vissuta riduttivamente soltanto la domenica. Deserta per tutto il resto della settimana.