L’Aquila, il maestro Mancinelli firma nuove colonne sonore

Il maestro Fabrizio Mancinelli torna all’Aquila per salutare la città nel decennale del sisma. Si è formato tra i banchi del liceo Cotugno, al conservatorio Casella e oggi lavora e vive a Los Angeles dove firma e dirige alcune tra le più importanti colonne sonore di film e musical.

Chissà se Fabrizio Mancinelli avrebbe mai immaginato, tra i banchi del liceo Cotugno dell’Aquila, che sarebbe diventato un compositore di colonne sonore di film di fama internazionale. Di certo non poteva sapere che la sua passione per la musica, la sua creatività, la simpatia, il sorriso sempre pronto lo avrebbero agevolato nel trovare la strada verso l’America. Los Angeles per la precisione, dove  vive e lavora da 8 anni, dopo aver lasciato la sua città, L’Aquila dove ha studiato al conservatorio “A. Casella” che gli ha dato la formazione per diventare uno dei più giovani e ricercati compositori italiani nel mondo.

Tra i suoi titoli più recenti, le colonne sonore originali del film d’animazione “The Snow Queen: Mirrorlands”, del thriller “Coyote Lake”, del musical “Beauty” premiato al Genova Film Festival 2018. Ha collaborato – tra i tanti – con The Walt Disney Studios, Rai, Mediaset, Studio Bozzetto, LOTUS, The Golden Globes, Warner Bros e Netflix. Il 2019 è stato per il maestro Mancinelli uno dei momenti più importanti della sua carriera, quando il film “Green Book”, di cui ha diretto la colonna sonora composta dal celebre Kris Bowers è stato insignito di numerosi premi Oscar, tra cui l’Academy Award come miglior film. Nel suo immediato futuro tantissimi progetti: l’impegno per il musical “The Land of Dreams” per la regia di Nicola Abbatangelo, per il quale ha composto 10 canzoni originali e di cui sta completando la colonna sonora, e il film d’animazione “Mushka” di Andreas Deja, in cui Mancinelli ha lavorato a fianco del premio Oscar Richard M.Sherman. Mancinelli è tornato all’Aquila per il decennale del sisma, ospite del conservatorio Casella, che intanto si prepara a celebrare, nel 2020, l’anno beethoveniano.

Il servizio del Tg8