Terrorismo: anarchici, arresti e perquisizioni anche in Abruzzo

Vasta operazione della Digos di Torino in collaborazione con i colleghi di Pescara, Roma, Viterbo, contro la federazione anarchica informale (Fai). Arrestati due Pescaresi.

Si tratta di una coppia, un uomo ed una donna, conviventi: Danilo Cremonese, 40 anni, e Valentina Spezia. Su entrambi, residenti a Montesilvano ma nati a Pescara, ha investigato la Digos della Questura di Pescara diretta dalla dottoressa Lelia Di Giulio che ha agito su delega della Procura della Repubblica di Torino e sotto il coordinamento del Servizio centrale antiterrorismo. La stessa Digos ha anche effettuato diverse perquisizioni domiciliari. Gente all’apparenza senza alcun problema, ben integrata nel tessuto sociale, ma che da anni collabora con la Federazione Anarchica Informale. Lui é già ristretto nel carcere di S.Donato a Pescara, lei sarà trasferita nelle prossime ore in quello di Chieti. Con loro arrestate altre 5 persone a conclusione di una complessa indagine dalla Digos di Torino nell’ambito dell’operazione denominata “Scripta Manent” contro la Fai, la federazione anarchica informale. Ad eseguire le ordinanze di custodia è stata la Digos di Torino coordinata dal Servizio centrale antiterrorismo della direzione centrale della polizia di prevenzione, su disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese. Alcuni di questi agenti sono a Pescara per collaborare con i colleghi della Digos del posto coordinati da Lella Di Giulio, anche per eseguire al meglio le attività di perquisizione tutt’ora in corso. All’operazione hanno dato il loro contributo operativo la Digos di Pescara, Roma e Viterbo. In tutto gli indagati sono 15 di cui sette arrestati, compresi i due abruzzesi. L’operazione della Polizia di Stato contesta agli arrestati il reato di associazione con finalita’ di terrorismo e attribuisce agli stessi l’esplosione di tre ordigni. Uno presso il quartiere Crocetta di Torino del 5 marzo 2007 e due ordigni presso la Caserma allievi carabinieri di Fossano del 2 giugno 2006. Gli ordigni, in entrambi i casi, erano programmati per esplodere a breve distanza l’uno dall’altro al chiaro scopo di arrecare grave danno all’incolumita’ delle forze dell’ordine intervenute sul posto. L’operazione  trae origine dal procedimento penale instaurato presso la Procura della Repubblica di Torino a seguito del ferimento dell’ingegner Roberto Adinolfi, amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare, per mano di appartenenti al cosiddetto “Nucleo Olga”, espressione del cartello eversivo “Fai-Federazione Anarchica Informale”. L’indagine dei poliziotti, attraverso l’analisi di un’enorme quantita’ di documentazione ideologica, ha permesso di ricostruire la struttura associativa e l’evoluzione internazionale della Fai. Le misure cautelari riguardano anche i militanti anarchici Alfredo Cospito e Nicola Gai, autori dell’attentato all’ingegner Adinolfi, condannati in via definitiva l’11 luglio 2014 in Cassazione. Al primo erano stati inflitti 9 anni, 5 mesi e 10 giorni, al secondo 8 anni, 8 mesi e 20 giorni

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