L’Aquila, tasse da restituire: a lavoro per preparare gli emendamenti

Corsa contro il tempo per preparare gli emendamenti al decreto del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sul sisma del Centro Italia, che prevede una proroga di 6 mesi alla scadenza prevista per il recupero delle imposte e dei contributi sospesi nei territori del Centro Italia colpiti dal terremoto.

Un decreto arrivato proprio nelle ore di formazione del nuovo Governo e al quale ora i parlamentari abruzzesi dovranno agganciare un emendamento importante: quello per risolvere l’altra grande questione della restituzione delle tasse sospese alle imprese per alcuni mesi all’indomani del sisma del 2009 e che l’Europa vuole vengano restituite perché ritenute aiuti di Stato. Emendamento che verrà già stilato domani mattina nel corso di un tavolo tecnico che si terrà nella sede della Giunta regionale tra imprese, parlamentari, istituzioni e organizzazioni di categoria.

Questo provvedimento auspichiamo possa contenere il ‘de minimis allargato’ a 500mila euro, il cosiddetto temporary framework con la franchigia. Infatti tutto nasce con la procedura d’infrazione europea. Sappiamo che nel periodo fino 31 dicembre 2011, il cratere poteva beneficiare di aiuti fino a 500mila euro, ma la legge approvata nel novembre 2011 è entrata in vigore nel gennaio successivo, e per questo sfasamento temporale burocratico, nella procedura d’infrazione della Commissione europea c’è un passaggio in cui si dice che la legge appunto entra in vigore a gennaio 2012. Per cui il futuro decreto del presidente del Consiglio dei ministri non specifica esattamente se debba essere applicato il de minimis normale a 200mila euro o il temporary framework che con 500mila e in franchigia salverebbe moltissime delle 300 aziende: almeno 260 secondo il nostro screening. Ne rimarrebbero fuori circa 40, aziende che potrebbero comunque dimostrare il danno attraverso la perizia dei professionisti, ma anche se non riuscissero a raggiungere questa soglia avrebbero 500mila euro di franchigia. Sarebbe dunque un provvedimento che darebbe molto respiro e dei 75 milioni da restituire ne resterebbero molto meno a carico delle imprese del cratere.

Il termine ultimo per presentare delle perizie e da parte delle aziende scadrà il 23 luglio.