Accord Phoenix, un nuovo fondo socio della fabbrica

Il sogno di 130 lavoratori dell’ex polo elettronico di vedere la nuova fabbrica di smaltimento dei rifiuti elettronici, la Accord Phoenix, avviare le attività entro la fine dell’anno, dovrà invece attendere ancora sei mesi.

Slitta infatti al prossimo giugno l’apertura dell’impresa voluta all’Aquila dall’imprenditore inglese di origini indiane Ravi Shankar, per effetto di una novità che non va a scalfire il progetto di Sviluppo, secondo i sindacati e secondo gli accordi presi già di tempo tra impresa e Comune dell’Aquila, che mette a disposizione una buona parte dello stabile in cui si insedierà la nuova attività, nel nucleo industriale di Pile.

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Ci sarà, infatti, un nuovo fondo a sostenere l’operazione di avvio dell’Accord Phoenix, l’Orchard funding Ltd. Si tratta dell’ultimo atto di un iter lungo 4 anni, durante i quali solo la pazienza proverbiale di un indiane, come Shankar, poteva resistere alle complicazioni della burocrazia e delle trattative che in Italia sono spesso al di là di ogni ragionevolezza.

Via, dunque, il fondo cipriota Trust, con il quale l’imprenditore non è riuscito a giungere a un accordo stabile e tra l’altro apparentemente poco tracciabile. Probabilmente, come riflette il segretario provinciale della Uilm Clara Ciuca, un componente del nuovo fondo siederà nel consiglio di amministrazione della fabbrica.

Con la conclusione dell’operazione che vedrà entrare il fondo canadese come socio nella proprietà dell’Accord Phoenix, restano una firma e la ristrutturazione del capannone a separare i lavoratori in cassa integrazione da anni e in grandi difficoltà economiche, dal sogno di tornare a lavorare e a vivere una vita dignitosa.