L’Aquila, incontro sull’esperimento nel Gran Sasso

Si terrà oggi pomeriggio a L’Aquila l’incontro organizzato dagli attivisti locali della Mobilitazione per l’acqua, in vista della manifestazione di sabato 11 novembre, a Teramo. Sul tavolo anche la sicurezza dei Laboratori INFN.

Si terrà oggi pomeriggio a L’Aquila, a Casa Onna, l’incontro informativo sulla sicurezza del sistema Gran Sasso (Laboratori + tunnel) organizzato dalla Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso.

“Sarà l’occasione – scrivono gli attivisti nella nota stampa – per parlare della vicenda con i documenti ufficiali alla mano, senza ricorrere a quell’ipse dixit che invece sembra dominare in maniera anti-scientifica le risposte di chi non può replicare nei contenuti rispetto ai rischi di alcuni specifici esperimenti, dal fattore umano al rischio sismico con dislocazioni. Non siamo sorpresi di questo atteggiamento, identico a quello che ci fu 15 anni fa, quando gli attivisti denunciarono le condizioni di lavoro nei Laboratori ricevendo risposte che a rileggerle paiono le fotocopie di quelle di oggi. Purtroppo in quel caso i fatti diedero ragione agli attivisti che, come sempre, avevano lavorato documenti alla mano e non basandosi su iniziative auto-referenziali. Sette mesi dopo gli esposti ci fu l’incidente con il trimetilbenzene da Borexino. Invitiamo a rileggere questo illuminante articolo di un giornale di divulgazione scientifica del 2 febbraio 2002, sette mesi prima dello sversamento, che riferiva degli esposti e che riportava le dichiarazioni tranquillizzanti dell’allora direttore dei Laboratori (https://www.galileonet.it/2002/02/quei-laboratori-non-sono-sicuri/). Ricordiamo che l’allora commissario dell’ARTA Dionisio aveva addirittura promesso una denuncia per procurato allarme. Seguì un silenzio imbarazzato, forse perché al primo dossier ne era seguito subito un altro in cui emergeva che i ricercatori dell’esperimento MACRO intercettavano le perdite di olio misto a trimetilbenzene appendendo sull’apparato per anni i bicchierini di plastica con il filo di ferro… Sappiamo poi come è andata a finire, con tanto di sequestro della Sala C e di Borexino per mesi da parte della magistratura con la scoperta delle gravissime omissioni ed inadempienze sotto gli aspetti autorizzativi”.

Gli attivisti concludono riflettendo sulle aspettative seguite a quella vicenda:

“Pensavamo che in 15 anni, dopo ulteriori errori come quello del Diclorometano di agosto 2016, ci fossero maggiore cautela e responsabilità e che il livello della discussione da parte dei sostenitori di una scienza che pare acritica si fosse innalzato. Invece sentiamo parlare di rischio zero che non esiste in natura. Tirare in ballo esplosioni nucleari quando non è certo quello il problema (sbagliando tra l’altro anche sulle temperature…). Addirittura che si è contro l’evoluzione (!), quando alcuni nostri attivisti hanno all’attivo, per dire, pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali come Journal of Zoology di Londra. Fortunatamente alcuni, pochi, ricercatori che avevano preso un abbaglio ricorrendo praticamente ad insulti, dopo essere stati ripresi, hanno ammesso che i nostri rilievi sono fondati su basi solide. Ci piace questo tipo di ricercatore, aperto all’autocritica e curioso, non borioso. Tra l’altro parliamo di alcuni specifici esperimenti, quelli con materiale radioattivo e quelli che hanno fatto diventare il Laboratorio un Impianto a Rischio di Incidente Rilevante con la presenza nella montagna di 2.300 tonnellate di sostanze pericolose, sulle decine in corso che non pongono problemi. Ricordiamo che in un contraddittorio a Isola del Gran Sasso con il Direttore dei laboratori tutte le questioni da noi evidenziate non hanno trovato alcuna risposta concreta. Il dirigente si è dovuto anche scusare in pubblico per l’assenza di comunicazione. Per questo, dopo il successo della prima manifestazione il 9 luglio scorso ad Assergi e dopo aver informato in maniera dettagliata con fonti documentali del prossimo arrivo della sorgente radioattiva di Sox, la Mobilitazione ha deciso di aderire alla manifestazione promossa dalle associazioni per il prossimo 11 novembre a Teramo dando il proprio contributo organizzando incontri pubblici nei principali centri della regione”.