L’Aquila, cratere sismico: 12 milioni per lo sviluppo

Partirà il 9 giugno la corsa agli incentivi per iniziative imprenditoriali nel settore del turismo e per la valorizzazione delle eccellenze del territorio.

Una partita da 12 milioni che darà una boccata d’ossigeno ai territorio colpiti dal sisma facendo, si spera, anche da argine alla fuga di molti giovani in cerca fuori provincia e fuori regione di una realtà più stabile dal punto di vista economico e sociale. A tanto ammontano i fondi stanziati dal ministero dello Sviluppo economico, la cui gestione è affidata a Invitalia, e che rientrano nella prima tranche di finanziamenti, voluti dall’ex ministro Fabrizio Barca nel 2012.

Ben 100 milioni, di cui 50 destinati ai contratti di programma e altri 50 distribuiti tra Università, ricerca, Smart e start, e 12 al turismo e allo sviluppo dei 56 Comuni del cratere sismico. È proprio su quest’ultimo filone che si concentra l’attenzione di centinaia di imprese, pronte a richiedere un sostegno al governo. Un intervento, quello rivolto al cratere sismico, che punta a mettere in moto soprattutto l’imprenditoria giovanile. Nei primi giorni di maggio partirà una serie di incontri per aiutare imprese e cittadini a capire come prepararsi al meglio al bando, come spiega il responsabile del settore Sviluppo delle aree omogenee, Luciano Mucciante, sindaco di Castel del Monte. Il primo dei quali tra tutti i sindaci e i tecnici di Invitalia.

A seguire in prima persona l’iter delle diverse misure di finanziamento post-sisma è staro sin dall’inizio il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli. Circa 15 milioni sono stati riservati allo sviluppo del Gran Sasso e 12 milioni ai Comuni del cratere. Dei cento milioni, 50 sono serviti a finanziare i contratti di sviluppo di Accord Phoenix, Sanofi Aventis e Dompé. Altri 50 milioni sono stati distribuiti tra Università, ricerca, il progetto Smart e start.

Il servizio del Tg8:

1 Commento su "L’Aquila, cratere sismico: 12 milioni per lo sviluppo"

  1. Si, qui lo stato continua a regalare milioni di euro alle aziende ma nessuna che assume.
    Soprattutto le aziende del polo farmaceutico sono quelle che hanno ricevuto di più e che hanno restituito di meno al territorio aquilano.

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