Droga: sequestro pub e braceria a Chieti Scalo

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Droga: Squadra Mobile di Chieti e Guardia di Finanza hanno eseguito il sequestro preventivo di una braceria e di un pub a Chieti Scalo.

Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Chieti su richiesta del sostituto procuratore Giancarlo Ciani, nell’ambito dell’inchiesta che lo scorso 11 maggio ha portato all’arresto dei fratelli Simone e Andrea Di Muzio e di Michele Montuori, ritenuti responsabili, in concorso, di detenzione a fine di spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina e hashish. Simone Di Muzio è titolare e diretto esercente dei due locali pubblici, mentre gli altri due arrestati ne sono dipendenti. In quell’occasione erano stati sequestrati oltre 200 grammi di cocaina e cento di hashish insieme a 8.000 euro in contanto. Il 18 maggio il questore di Chieti, Raffaele Palumbo, aveva disposto la chiusura per dieci giorni, con sospensione della licenza, di entrambi i locali ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza.

All’interno dei due locali sono stati trovati cocaina, hashish, materiale per il confezionamento e la pesatura. Per questo l’Autorità Giudiziaria ha ritenuto che la libera disponibilità dei locali avrebbe potuto aggravare, protrarre e agevolare la commissione di ulteriori reati. Sono le motivazioni, rese note dalla Questura di Chieti, per le quali oggi pomeriggio agenti della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza hanno proceduto al sequestro preventivo dei due locali ubicati a Chieti Scalo. Il sequestro è stato disposto dal Gip del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Giancarlo Ciani che coordina l’inchiesta.

“La Guardia di Finanza di Chieti, in piena sinergia con la Polizia di Stato e con il coordinamento della competente Autorità giudiziaria – si legge nella nota diffusa dalla Questura – Collabora attivamente per le attività investigative a carattere economico e finanziario volte al rintraccio e al sequestro dei proventi illecitamente acquisiti con il traffico delle sostanze stupefacenti”.