Pescara, mare inquinato e veleni politici

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Nessun segno di distensione a Pescara sulla vicenda del mare inquinato: i veleni politici continuano a scorrere e si miscelano con le accuse di malagestione. Forza Italia chiede Commissione d’inchiesta.

Non fa sconti il capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri, che insieme al collega di partito Mauro Febbo, presidente della Commissione Vigilanza, ha diffuso un comunicato polemico sulla gestione dell’emergenza.

“Se oggi Pescara rischia di annegare nell’emergenza balneazione – scrive Sospiri – la responsabilità è da ricercare nei 10 anni di incuria e di politica dei carrozzoni portata avanti dal Pd, dieci anni che hanno visto protagonista l’attuale governatore d’Abruzzo Luciano D’Alfonso, prima come presidente della Provincia, poi come sindaco di Pescara. Sono poi stati sufficienti 5 anni di governo del centro-destra per smantellare e scalzare, appunto, il carrozzone dell’Aca, affidando l’azienda a una guida professionale, per adottare il nuovo Piano regolatore portuale, per sbloccare il DK15, finanziando, progettando e appaltando le opere, e per trovare le somme che consentiranno di potenziare il depuratore. Guarda caso però, dopo due anni di governo Pd-D’Alfonso, quelle opere o pratiche lasciate in eredità sono di nuovo tutte impantanate e ferme, e il mare è in agonia. La classe politica e dirigente del Pd ha occupato non solo i massimi vertici istituzionali, come Provincia e Comune di Pescara, ma anche gli Enti, come l’Aca. Il Pd, sotto varie sigle e loghi, ha gestito per trent’anni in regime di monopolio l’azienda acquedottistica, strutturalmente distrutta e finanziariamente massacrata, trasformata in un carrozzone che solo il centro-destra, tra il 2009 e il 2014, è riuscito a smantellare, azzerando i vertici, sostituiti non con altri politici, ma con professionisti che hanno dovuto rimettere in sesto i conti e riavviare una campagna di investimenti sul territorio per risanare le reti idriche completamente dissestate e in abbandono. E ora che tutti i nodi stanno venendo al pettine, anche il consigliere Balducci non può tacere la verità e oggi ha individuato delle responsabilità precise, quelle del Pd-D’Alfonso, nella cattiva gestione di un’emergenza nata da lontano, ma che negli ultimi due anni è divenuta drammatica semplicemente perché  il Pd, ovvero il duo D’Alfonso-Alessandrini, non è capace di trovare soluzioni strutturali che pure ci sono. Ecco perché – hanno aggiunto i consiglieri Sospiri e Febbo – è sempre più evidente che il problema della balneazione non potrà mai essere risolto a Pescara o in Abruzzo, ma occorre intervenire con una Commissione parlamentare d’inchiesta e con l’individuazione di un team-commissariale capace di fronteggiare la problematica più urgente, programmando le soluzioni a breve, medio e lungo termine”.