L’Aquila, movida. I residenti di Piazza IX Martiti e Piazzetta del Sole: “Qui è il bronx”

foto Marianna Gianforte

Il bronx. Così i residenti del centro storico descrivono la situazione che si viene a creare nelle ore notturne in alcune vie e piazze. Non c’è pace per chi è tornato a vivere in città e deve convivere con i disagi della movida.

Si sentono soli i residenti, sbeffeggiati, perché – dicono – vale più il fatturato dei commercianti che la vivibilità delle famiglie. A essere presa di mira, oltre alle vie centrali della movida (quelle da via Garibaldi a Piazza Santa Regina Margherita e Santa Maria Paganica) è anche il dedalo di strade e piazzette più a ridosso della zona centralissima di Santa Giusta e del Duomo.

Piazza IX Martiri ( uno dei gioielli restituiti alla città nel post sisma e arricchita anche del restauro della fontana a cura del Rotary club) , piazzetta del Sole e le vie limitrofe dove addirittura si verificano raduni e spaccio di droga. La situazione è sempre la stessa: immondizia, vetri rotti, orinatoi a cielo aperto, bottiglie abbandonate a terra o lanciate contro le pareti di palazzi vincolati e restaurati con soldi pubblici. Come accade regolarmente contro palazzo Taranta, splendido edifico ottocentesco con preesistenze risalenti al ‘400, in balì dei vandali avvinazzati. I residenti del palazzo – che da tempo denunciano il degrado – sono esasperati. Hanno acquistato un sistema di videosorveglianza ceduto al Comune con una convenzione, ma il Comune, chiedono, che uso ne sta facendo? E scrivono una lettera al sindaco Pierluigi Biondi (oggi impegnato a Roma a manifestare con Salvini e Meloni contro il Governo) che resta, appunto, lettera morta.

foto Marianna Gianforte

Mentre l’iter per realizzare un vasto sistema di videosorveglianza comunale è ancora in alto mare. Il Comune (con l’assessorato all’Ambiente e Protezione civile e il settore della Polizia municipale) sta pensando a una serie di interventi sinergici da attuare, ma per ora, quel che resta ai residenti tornai ad abitare in centro, non è che armarsi di buona pazienza.

Il servizio del Tg8