L’Aquila, call center: “Convocare il tavolo regionale”

E’ deciso ad andare fino alla Corte dei Conti il presidente dell’associazione “lavoriamo per L’Aquila” Venanzio Cretarola, per denunciare quello che ritiene essere un danno erariale generato dall’abitudine, nel cambio di gestore delle commesse di call center, di licenziare i lavoratori che poi vengono riassunti da chi ha vinto i nuovi bandi.

Una consuetudine che, secondo il presidente dell’associazione “lavoriamo per L’Aquila” Venanzio Cretarola, dev’essere fermata.

Il presidente dell’associazione alza la voce contro le Istituzioni e la politica locale, rimaste silenti e per nulla interessate alle politiche attive del lavoro e alla prevenzione dei problemi occupazionali. In città dell’Aquila è il settore occupazionale più grande, con 1.600 addetti complessivi, il più rilevante secondo l’associazione.

“Dei problemi dell’intero settore dei Call Center aquilani non si parla più – denuncia Cretarola – se non per il pericolo imminente di una forte riduzione del personale del call center E-Care”.

Un settore che dev’essere tutelato e sviluppato, perché è uno dei pochi che in provincia e in Italia in generale, è in grado di generare occupazione. Un esempio dello scarso interesse della politica è per Cretarola la mancata convocazione del Tavolo sulla vertenza del contact center, convocato l’ultima volta dal Vice presidente della Regione Giovanni Lolli e dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi il 4 agosto scorso con l’impegno a rivedersi entro la fine di quel mese. Intanto però, di mesi ne sono passati quasi sei nel più totale disinteresse istituzionale.

Quanto al bando Inps, entro marzo l’Istituto nazionale per la previdenza dovrebbe decidere l’azienda che si farà carico della grande commessa Inps-Inail-Equitalia, commessa oggetto nei mesi scorsi di nuova gara ma attualmente nelle mani di Transcom e in subappalto dell’azienda Lavorabile dell’Aquila. Cretarola ricorda che ci saranno poi due o tre mesi di tempo per il passaggio effettivo:

“Vogliamo certezze sulla continuità lavorativa del personale e della sede, per questo insistiamo per avere un incontro con il ministro del Lavoro Poletti, che deve dare indirizzo all’Inps e dire come intende fare applicare correttamente la clausola sociale”.