L’Aquila, il caos dei parcheggi a pagamento

parcheggi blu auto

La gatta frettolosa fa i figli ciechi. E’ il proverbio con cui si può riassumere il grande caos dei parcheggi a pagamento dell’Aquila, quei posteggi che avrebbero dovuto entrare in funzione entro questo mese.

Parcheggi che, invece, sono al centro di una confusione normativa che li rende, a oggi, inutilizzabili.

I 642 i parcheggi blu da 1 euro l’ora – tra cui 41 gratis per disabili, 40 bianchi o blu con il disco orario, 504, infine, quelli bianchi gratuiti – sono stati introdotti dall’amministrazione comunale come panacea contro la sosta selvaggia nelle zone nevralgiche della città e nel cuore cittadino, ma anche per fare cassa, per un Comune come L’Aquila in perenne carenza di risorse. Per rieducare, anche, i cittadini, all’utilizzo consapevole dell’auto in una città che vuole avere una vocazione pedonale, almeno per il centro storico.

Ma a mettere uno stop a tempo indeterminato alla ripresa del pagamento dei parcheggi, per la contentezza degli utenti, spuntano problemi amministrativi che impediscono l’affidamento in tempi rapidi della gestione degli stalli a pagamento: da un lato, infatti, non è stata ancora revocata la delibera che sospendeva, nell’immediato post-sisma, i parcometri in città; dall’altro lato, però, la società “M&P” alla quale l’amministrazione comunale vuole affidare la gestione dei parcheggi in continuità con la passata convenzione, non ha ancora pagato il suo debito: un milione e mezzo di euro per Tarsu e Imu non versate al Comune. Impasse che, secondo i tecnici, saranno facilmente superate con delibere ad hoc.

Intanto, però, gli automobilisti che nel frattempo hanno pagato il tagliando dei parcometri (entrati per chissà quale motivo in funzione, nonostante mancasse l’autorizzazione amministrativa) bussano alle porte del Comune per riavere i soldi indietro. Che anche se non tanti, andranno rimborsati fino all’ultimo centesimo.

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