Casa dello studente, i familiari: “Abbiamo temuto il rinvio”

vittime-casa-studente-laquila

Una giornata campale, emozionante e tesa quella di ieri per i familiari degli 8 giovani morti sotto le macerie della Casa dello studente.

Hanno attesto per ore dal mattino la pronuncia dei giudici della quarta sezione penale della Corte di Cassazione a Roma, che si è espressa in serata confermando le condanne emesse in secondo grado dai giudici dell’Aquila per i quattro imputati per il crollo dell’edificio di proprietà dell’Azienda per il diritto allo studio che il 6 aprile del 2009 si sbriciolò sotto la scossa delle 3,32. Si tratta dei tecnici Pietro Centofanti, Berardino Pace e Tancredi Rossicone e poi Pietro Sebastiani, che era il presidente della Commissione di collaudo.

I familiari delle vittime hanno temuto che i giudici della Suprema corte avrebbero rinviato il processo a Perugia e di dover ricominciare da capo i due gradi di giudizio, come è stato per un altro importante processo, quello per il crollo dell’edificio in via D’Annunzio, in cui persero la vita 13 persone.

Una vittoria, quella di ieri per Antonietta Centofanti, zia di Davide, ucciso dal crollo, ma non è ancora detta la parola fine. Quella arriverà solo quando l’intero Paese verrà messo in sicurezza. Dopo l’estate entrerà nel vivo anche il processo civile.