L’Aquila, trasferta a Roma: bilancio nel decreto enti territoriali

Un lungo colloquio a palazzo Chigi per decidere futuri interventi finanziari e organizzativi che L’Aquila e il cratere sismico aspettano da tempo.

La giunta comunale con il sindaco Massimo Cialente, la senatrice Stefania Pezzopane, i dirigenti dei due uffici speciali e i rappresentanti dei sindaci del cratere sismico in trasferta questa mattina a Roma dove hanno incontrato la sottosegretaria all’Economia Paola De Micheli, il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Claudio De Vincenti e il capo della Struttura di missione – l’organo che, in sostanza, governa l’aspetto tecnico e organizzativo della ricostruzione – Giampiero Marchesi.

Tanti e importanti i temi sul tavolo, in una fase della ricostruzione in cui non ci si può permettere di perdere nemmeno un minuto di tempo. Il bilancio, prima di tutto. Confermati i 16 i milioni che il governo ha stanziato per L’Aquila come contributo straordinario per fare fronte alle minori entrate (per le case inagibili) e alle magigori uscite (per la gestione del post-sisma), si è stabilito che saranno stanziati nel decreto Enti locali che sarà approvato nei prossimi giorni. Già in occasione della sua ultima visita nel capoluogo di regione, a fine maggio, De Vincenti si era detto d’accordo con il sindaco Cialente sulla necessità di definire in anticipo, l’anno prossimo, il fabbisogno necessario per accompagnare il cammino del Comune verso la normalità, a mano a mano che la ricostruzione andrà avanti.

Oltre al bilancio, sul tavolo anche il rafforzamento del personale impiegato negli uffici della ricostruzione e nei Comuni, la riorganizzazione dei due uffici speciali in questa avanzata fase post-sisma, le risorse per il personale, la centrale unica di committenza per i Comuni per acquistare forniture, servizi e lavori in un ottica di trasparenza e sicurezza. Poi, ancora, si è discusso di fondi e tempi per la ricostruzione delle scuole dell’Aquila e, in generale, per la ricostruzione pubblica.

Un altro aspetto importante e che si è trascinato in questi sette anni senza trovare soluzione, è quello della messa a punto delle giuste normative per aiutare le unità commerciali fuori dai centri storici dell’Aquila e del cratere sismico danneggiate dal terremoto, e che con gli 80mila euro di contributo ricevuto sinora dallo Stato non ce la fanno a ricostruire e quindi a ripartire, con il conseguente svuotamento e abbandono dei centri minori. Il problema è sempre lo stesso: dove trovare le risorse. L’amministrazione comunale ha individuato e proposto una sua strada: attingere ai 57 milioni provenienti dalle economie dello stanziamento dei primi due miliardi di euro messi a disposizione da Cassa depositi e prestiti, di cui lo Stato paga un mutuo pluriennale, e assegnati tramite l’allora accordo la Cassa stipulò con l’Abi (l’Associazione delle banche italiane).