Coronavirus Abruzzo: gli animali selvatici nelle città spopolate dal virus

Un lupo in zona Fosso Grande a Pescara, ai confini con Spoltore.

Coronavirus Abruzzo: il virus spopola le città, che si animano di animali selvatici. Il direttore del Pnalm, Sammarone: “Rispettare le distanze soprattutto con gli animali”.

Il virus spopola le città e le città si popolano di animali selvatici. Non sono infatti solo cani, gatti e piccioni, quelli che passeggiano bellamente sulle nostre strade o che guadagnano metri di cielo ai nostri sguardi invidiosi. Da qualche settimana è sempre più frequente imbattersi in caprioli, cinghiali e perfino lupi, che finiscono sulle prime pagine delle nostre bacheche di Facebook, ignari della popolarità che li immortala ai nostri occhi curiosi ed estasiati.

A spasso tra le vie del comodo reticolato urbano, disegnato negli anni dall’antropizzazione delle nostre città, la fauna selvatica si riprende spazi sottratti con la prepotenza delle nostre esigenze, mentre un virus beffardo ci costringe a rintanarci nelle nostre case. Noi dentro e loro fuori, in un gioco a ruoli invertiti.

“Che gli animali si stiano avvicinando alle nostre città e ai nostri centri urbani può sembrare strano, ma in realtà così strano non è, perché soprattutto le aree periferiche dei grandi centri urbani sono prossime a zone di campagna coltivate e utilizzate e ovviamente gli animali hanno due grandi vantaggi: trovare da mangiare e avere più calma e quindi minore disturbo”, commenta Luciano Sammarone, direttore del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e colonnello dei Carabinieri Forestali. “Il fatto che sia praticamente scomparso il traffico veicolare è un grandissimo vantaggio che favorisce gli spostamenti e la mobilità verso i centri urbani, dove animali come caprioli e cinghiali rappresentano una risorsa alimentare importante per carnivori come i lupi, che pure in alcuni casi sono stati avvistati nelle periferie cittadine.
È necessario però che con la fauna selvatica si stabilisca un rapporto di grande rispetto. Caprioli e cinghiali arrivati nei centri abitati rappresentano anche un invito per carnivori come il lupo, per il quale gli ungulati sono prede. Gli animali selvatici però hanno paura dell’uomo e noi dobbiamo avere grande rispetto di questi esseri viventi. Non c’è alcun pericolo di attacco e di aggressione. Il lupo per secoli è stato perseguitato dagli uomini e dell’uomo ha un grande timore.
Il consiglio però è sempre quello di fermarsi e rimanere a distanza, evitando di inseguire gli animali per non generare reazioni che non conosciamo, perché ovviamente questi tendono semplicemente a difendere uno spazio e i propri cuccioli. Quindi in caso di incontri ravvicinati, oltre a fare attenzione a non investire gli animali se siamo in macchina, il consiglio è semplicemente quello di goderci la loro presenza, ricordandoci che, a maggior ragione in un periodo in cui siamo chiamati a mantere la distanza tra noi, con queste specie la distanza deve esser ben oltre il metro attualmente prescritto tra uomini.”

Il servizio del Tg8

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