Coronavirus Abruzzo: Dayco non ferma produzione, sindacati chiedono Cig

Coronavirus Abruzzo: a Chieti e Manoppello la Dayco non ferma la produzione; i sindacati chiedono la cassa integrazione e si appellano ai Prefetti.

Nonostante le disposizioni previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, la società Dayco Europe srl continua l’attività di produzione negli stabilimenti aziendali di Chieti e Manoppello. Nella videoconferenza che si è svolta ieri, venerdì 27 marzo 2020, tra la società Dayco Europe srl, la Confindustria Chieti Pescara e le sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, unitamente alle Rsu, i sindacati avevano chiesto l’attivazione della Cigo (cassa integrazione guadagni ordinaria) per Covid 19, ma nessun accordo è stato raggiunto per la sospensione delle attività lavorative degli stabilimenti di Chieti e Manoppello, nonostante il codice Ateco della Dayco non la includa nelle attività essenziali contemplate dai dettati del Dpcm.

Con una lettera aperta, firmata dalle segreterie Filctem Cgil (Petaccia), Femca Cisl (Di Crescenzo) e Uiltec Uil (Del Fiacco) che pubblichiamo di seguito, i sindacati si appellano ai Prefetti di Chieti (Giacomo Barbato) e Pescara (Gerardina Basilicata), affinché intervengano per la sospensione della produzione della Dayco in ragione dell’emergenza sanitaria, evitando lo spostamento quotidiano di circa 400 persone, che esporrebbero al rischio contagio non solo i lavoratori, ma anche familiari e concittadini degli stessi.

“Le scriventi Segreterie di categoria Filctem-Cgil Abruzzo Molise – Femca-Cisl Abruzzo Molise e Uiltec-Uil Abruzzo vi rappresentano che, in data odierna (venerdì 27 marzo 2020, ndr), si è avuto un incontro in videoconferenza tra la società Dayco Europe srl, Confindustria Chieti Pescara e le sigle sindacali unitamente alle Rsu per l’esame congiunto per l’attivazione della Cigo per Covid 19 e che, nonostante il codice Ateco della Dayco non la includa nelle attività essenziali secondo i dettati del Dpcm, non siamo addivenuti a un accordo per la fermata delle attività della società in oggetto.
Per noi la posizione aziendale è contrastante con i principi dei Decreti Legislativi emanati dal Presidente del Consiglio, anche alla luce della rivisitazione degli allegati dei codici Ateco. Ci preme rimarcare che il prodotto della Dayco Europe srl, la cinghia di trasmissione per automotive, non è da ritenersi prodotto essenziale e la continuazione della produzione genera spostamenti quotidiani di circa 400 persone, mettendo a rischio contagio lavoratori e cittadini. Per questo crediamo fortemente che l’azienda debba sospendere le attività.
Ci appelliamo a Voi (Prefetti Chieti e Pescara, ndr), affinché Vi pronunciate in tempi brevi per far desistere la Società dalla sua decisione anche attraverso l’attivazione di un tavolo.”

 

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