Coronavirus Abruzzo: Confindustria, 2 mld di perdita nell’Aquilano

Coronavirus Abruzzo: Confindustria stima 2 mld di perdita di fatturato nell’Aquilano per il fermo produttivo. Il 70% delle aziende registra un calo della produzione; praticamente fermo il settore del turismo.

Il direttore di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Francesco De Bartolomeis, inquadra la difficile situazione economica delle imprese dell’Aquilano, a causa del fermo produttivo imposto dai Dpcm (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), emanati per l’emergenza sanitaria del contagio da Coronavirus. Fermo il settore del turismo e calo del 70% della produzione delle aziende; si stimano 2 miliardi di euro di perdita di fatturato. Necessarie misure di sostegno da concordare anche con gli istituti di credito.

“Le previsioni non sono rassicuranti”, dichiara il direttore di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Francesco De Bartolomeis. “Qualora l’emergenza coronavirus dovesse prolungarsi nel tempo, in provincia dell’Aquila si stima una perdita per il settore industriale pari a circa 2 miliardi di euro di fatturato. Le aziende del territorio stanno vivendo un momento di confusione assoluta, dovuta al susseguirsi frenetico di provvedimenti normativi, che mutano in continuazione il quadro di riferimento. Il fermo produttivo, decretato dal Governo, avrà delle inevitabili ripercussioni, soprattutto in termini di liquidità, con il rischio che molte delle attività produttive, specie di minore dimensione, costrette a bloccare i cicli di lavorazione, non riapriranno più i battenti. Come Confindustria siamo in prima linea nell’assistenza e nel sostegno alle imprese che stanno attivando gli ammortizzatori sociali e per orientarle a una corretta interpretazione e applicazione delle numerosissime norme, molte delle quali poco chiare, contenute nel decreto Cura”.

Le pesanti ripercussioni sul piano economico, temute da Confindustria, potrebbero incidere negativamente sull’ossatura produttiva della provincia dell’Aquila. Il 70 per cento delle aziende ha registrato, già nei giorni scorsi, forti rallentamenti del comparto produttivo. Colpito al 100 per cento il settore del turismo, completamente fermo.

“Siamo di fronte a uno scenario inedito e, fino a qualche giorno fa, assolutamente inimmaginabile, che potrebbe portarci a una perdita economica, in termini di fatturato, di 2 miliardi di euro, considerando il fermo dei grandi gruppi industriali e di tutto l’apparato della piccola e media industria e dell’indotto”, ha aggiunto De Bartolomeis. “La variabile tempo inciderà notevolmente sul tipo di scenario che dovremo affrontare nei prossimi mesi e sulle conseguenze economiche prodotte dall’emergenza sanitaria in atto. Occorre subito un piano di politica industriale in grado di imprimere un’accelerazione ai percorsi virtuosi di crescita, legati a infrastrutture, Industria 4.0 e internazionalizzazione delle imprese, che devono poter restare, seppure in questa fase critica, agganciate al mercato mondiale. C’è inoltre la necessità di un’iniezione poderosa di liquidità, soprattutto per tamponare i vuoti di mancato reddito da parte delle imprese. Sarà determinante ragionare con gli istituti di credito per prevedere misure di sostegno aggiuntive ed evitare che la situazione collassi, con conseguenze irreversibili per le aziende aquilane. Già oggi percepiamo la gravità dell’impatto sulla liquidità che le imprese tutte – piccole, medie e grandi – stanno subendo per le misure annunciate”.

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