L’Aquila: Contact Center, un mondo senza diritti

Mentre la politica si sta muovendo a livello locale e nazionale, per garantire maggiori tutele al settore del contact center, si apre all’aquila una nuova vertenza, quella dei 400 operatori del call center E-care di Monticchio, che dopo il terremoto ha impiegato i lavoratori licenziati dalla Transcom.

Un settore, quello del contact center aquilano che dà lavoro ad almeno 1.800 persone, e che ha avviato una battaglia forse unica nel panorama nazionale, contro lo svilimento di un settore sempre più oggetto di delocalizzazioni all’estero.

A tale scopo per questa mattina l’associazione Lavori@mo per L’Aquila ha promosso un’assemblea pubblica aperta a tutti gli operatori del settore all’Auditorium del Castello, assemblea voluta per tenere alta l’attenzione su questo tema e lanciare delle proposte operative a salvaguardia dell’occupazione. Durante l’assemblea sono state illustrate, ad esempio, le proposte per ottenere la garanzia della continuità aziendale, anche in caso di subentro di nuova azienda negli appalti pubblici e privati dei servizi di contact center, con la corretta applicazione della legge e degli accordi sindacali sulla clausola sociale.

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