Coronavirus Abruzzo: Federazione sindacale Polizia, “Troppa gente in giro”

Coronavirus Abruzzo: la Federazione sindacale di polizia lancia l’allarme sulla violazione al decreto che impone di restare a casa. “Troppa gente ancora in giro”.

“Non è accettabile che vi siano persone che in strada, a un controllo, dichiarino, ad esempio: ‘sto andando a cena con amici a casa di…, sto andando a mangiare il Kebab, sto andando a trovare i nipotini’, o peggio ‘sono andato lavare la macchina’. Ma la più inaccettabile delle risposte è quella di un aquilano che si è giustificato: ‘sono andato a Roma per hobby”.

È la denuncia della segreteria provinciale dell’Aquila della federazione sindacale di polizia (Fsp) in merito alle violazioni al decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che impone di non muoversi da casa senza giustificato motivo per l’emergenza coronavirus.

“Gli aquilani non hanno capito che bisogna rimanere in casa”, spiegano in una nota il segretario Fabio Marinelli e il vice Santino Li Calzi. “È disarmante constatare che per le strade della nostra città vi sono troppe persone in giro. Nonostante si susseguano appelli a rimanere in casa, si è constatato che alcuni dei nostri concittadini non hanno capito che, per limitare e sconfiggere il coronavirus, bisogna fare il sacrificio di rimanere nelle proprie abitazioni e se uscire farlo da soli e solo nei casi previsti dall’ordinanza o in ultimo, per situazioni di gravità.
A fronte di decine e decine di controlli, le denunce per la violazione all’art 650 c.p. sono già una trentina, tanto da far ritenere che forse sono necessarie misure più stringenti. Questi cittadini, del tutto incoscienti e sfrontati, sono tutti possibili contagiatori-contagiati, pertanto mettono in pericolo sia i loro familiari che l’intera comunità e, in caso di aumento dei contagi al momento limitati, potrebbero mettere a rischio il sistema sanitario.
Le forze dell’ordine, a cui va tutto il nostro plauso, unitamente agli operatori sanitari, stanno facendo un lavoro enorme e con grandi sacrifici; non vanifichiamolo con comportamenti scorretti”, concludono i due sindacalisti della polizia.

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