Valle Castellana con le Marche?: torna l’aria di “secessione”

Torna a soffiare, a Valle Castellana, il vento di secessione dalla Provincia di Teramo e dall’Abruzzo, per passare alle vicine Marche.

Un atto forte che, a quanto pare, già trova favorevole parte della popolazione, si legge su Abruzzoweb che ha sentito il primo cittadino. Tutto questo anche in base al fatto che in molti lavorano e studiano nell’ascolano che dista appena 18 chilometri. L’amministrazione guidata da Camillo D’Angelo, Partito democratico, ha infatti approvato all’unanimità una delibera che ha conferito al consigliere comunale Giulio Giovannini, un mandato esplorativo sulla fattibilità di un eventuale referendum popolare per “l’accorpamento nella regione Marche del comune di Valle Castellana”.

Insomma, i cittadini percepiscono il senso di isolamento di questo comune, quasi “staccato” dal resto dell’Abruzzo diffuso con 29 frazioni nelle splendide montagne dei monti della Laga e dei monti Gemelli. Si sentono dimenticati residenti e amministratori dalla politica regionale e anche della Provincia di Teramo che sono tra l’altro dello stesso colore politico del sindaco D’Angelo.

“Per ora abbiamo affidato solo un mandato esplorativo – spiega ad Abruzzoweb D’Angelo – su un’ipotesi di referendum perorato non da oggi da un comitato cittadino, rappresentato in maggioranza proprio dal consigliere Giulio Giovannini. Va capito infatti preventivamente qual è il consenso su questa ipotesi, cosa comporta in concreto un iter di passaggio amministrativo da una regione all’altra, e quali sono i benefici e gli svantaggi”.

Il territorio di Valle Castellana è infatti stato colpito dal terremoto del 2016, ma il processo di ricostruzione è ancora lungo. Sono ancora 150 le famiglie sfollate, che per una popolazione poco meno di mille abitanti, sono un enormità. Lo spopolamento appare come una mannaia: negli anni ’80 la popolazione era superiore a 2 mila cittadini. Per non parlare della viabilità disastrata e le problematiche che riguardano soprattutto i pendolari.

In verità qualcosa si è mosso di recente: la Regione Abruzzo ha stanziato 1,2 milioni di euro attingendo dai fondi del Masterplan, per rifare completamente il tratto di strada provinciale lungo 11 chilometri che collega le frazioni di Cesano e Pietralta, principale arteria di collegamento per Ascoli. Ma di fondi ne servirebbero più del doppio, per intervenire sulle altre decine di strade ridotte a poco più di ampie mulattiere.

“Per quanto riguarda il referendum – spiega il sindaco – posso dire come mia opinione personale, che Valle Castellana, essendo comune terremotato, potrebbe trovarsi meglio con l’Abruzzo, dove le strategie di ricostruzione guardano più alle esigenze delle aree interne, rispetto alle Marche dove la priorità è data al tessuto industriale e alle aree collinari”.

Ma detto questo, si accalora il sindaco,” non faccio sconti alla politica abruzzese”.