Pescatori cucinano per terremotati Pescara del Tronto

La marineria attende dal Ministero il via per tornare in mare per un giorno, nonostante il fermo, per i terremotati di Pescara del Tronto, dove, a breve andranno a cucinare il pesce.

Manca solo il via libera da parte del Ministero, per far sì che la marineria di Pescara possa tornare in mare, nonostante il fermo pesca che terminerà il 26 settembre. Un giorno di pesca il cui ricavato, grazie al grossista La Selva, andrà alle popolazioni terremotate dell’omonima Pescara del Tronto. Unite non solo dal nome, la città adriatica e la frazione di Arquata del Tronto così duramente colpita con Amatrice e Accumoli dal terremoto devastante del 24 agosto scorso. Ad annunciarlo è il rappresentante degli armatori pescaresi, Mimmo Grosso, il quale precisa che l’assegno sarà portato dai pescatori direttamente nelle mani del sindaco di Arquata. Grosso fa di più, anticipa che, quando le condizioni logistiche lo permetteranno, la marineria porterà un po’ di mare a Pescara sugli Appennini: lì andranno a cucinare il pesce per dare un po’ di conforto, ristoro e sorriso alle popolazioni terremotate.

Grosso parla poi di un progetto presentato alla Comunità Europea di un milione di euro, per riqualificare le banchine del porto e l’intera area che diventerà un vero e proprio villaggio della pesca, a miglio zero di giorno con la vendita del pesce, e la sera uno street food. Inoltre sarà allestito un percorso che prevede la realizzazione di un museo delle genti di mare, per poi concludersi al Museo già esistente del Mare.