Pescara boccheggia: 40 gradi percepiti, tra città più calde

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Pescara tra le 10 città più calde d’Italia: oggi la temperatura percepita è stata di 40 gradi. Bollino rosso fino a domani.

Prosegue l’ondata di caldo africano sull’Italia. Secondo il Bollettino sulle ondate di calore pubblicato dal Ministero della Salute, fino a domani, domenica, è previsto un “livello 3 – rosso” di afa in 10 città, ovvero “condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute”. Tra le 10 città italiane, c’è anche Pescara, dove la temperatura percepita, oggi, è stata di 40 gradi.La più calda d’Italia, Ferrara, dove la temperatura percepita è stata di 49 gradi, anche se il termometro segnava 37. Tra le città in cui si soffre maggiormente l’ondata di caldo africano, anche a causa dell’umidità e dei venti, ci sono, oltre a Pescara, Bologna, Bolzano, Brescia, Torino, Ancona, Campobasso, Firenze, Perugia.

I consigli del ministero della Salute

Per fronteggiare l’afa e il caldo, il ministero fornisce una serie di consigli, in primis quello di evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde, nello specifico dalle 11 alle 18. Si suggerisce poi di evitare le zone trafficate per il rischio ozono, di non svolgere attività fisica intensa all’aperto e di utilizzare correttamente il condizionatore. L’alimentazione, poi, sempre secondo le indicazioni del ministero della Salute, deve essere leggera ed è necessario bere molti liquidi (moderando bevande gassate o zuccherate, the e caffè). Attenzione, inoltre, alle eventuali terapie farmacologiche che potrebbero dover essere modificate. Infine, è importante la giusta conservazione dei farmaci.

“Ad aumentare la suscettibilità individuale agli effetti delle alte temperature – spiega il ministero della Salute – l’età avanzata, la presenza di patologie a carico degli apparati respiratorio e cardiovascolare, patologie psichiatriche e del sistema nervoso centrale e fattori ambientali e sociali come ad esempio condizioni abitative sfavorevoli, vivere in una situazione urbana o metropolitana, vivere da soli, avere un basso reddito o un basso livello socioeconomico”.

Alcuni studi hanno anche evidenziato, si legge nell’opuscolo a tema caldo sul sito del ministero della Salute, un rischio di nascite pre-termine nei giorni con elevate temperature. Oltre agli anziani anche i bambini piccoli sono tra i sottogruppi a maggior rischio, come anche alcune categorie di lavoratori outdoor, ad esempio chi lavora in agricoltura.

Per proteggerci da queste ondate di calore estivo e dai rialzi termici, il ministero della Salute invita a: – indossare un abbigliamento leggero, non aderente, in fibre naturali. Proteggere il capo con un cappello di colore chiaro e gli occhi con occhiali da sole; proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo. – Schermare le finestre esposte al sole utilizzando tapparelle, persiane, tende. – Regolare la temperatura degli impianti di aria condizionata tra i 25C e i27C ma coprirsi nel passaggio da un ambiente caldo ad uno più freddo, provvedendo inoltre alla manutenzione e alla pulizia regolare dei filtri. – Ridurre la temperatura corporea con bagni e docce con acqua tiepida, bagnare viso e braccia con acqua fresca. Controllare regolarmente la temperatura corporea di lattanti e bambini piccoli. – Ridurre il livello di attività fisica. Uscire di casa nelle ore meno calde. – Bere con regolarità almeno 2 litri di acqua al giorno e mangiare preferibilmente cibi leggeri e con alto contenuto di acqua, evitando di bere alcolici e limitando l’assunzione di bevande gassate o troppo fredde. – Se si entra in un’auto parcheggiata al sole prima di salire aprire gli sportelli per favorire l’abbassamento della temperatura nell’abitacolo. Verificare che non siano surriscaldati i seggiolini di sicurezza dei bimbi. – Quando si parcheggia la macchina non lasciare mai, nemmeno per pochi minuti, persone o animali nell’abitacolo. Se vedi un bambino solo in macchina, chiama immediatamente il 112, numero unico europeo per le emergenze, o il 113. – Conservare correttamente i farmaci.