I personaggi che furono e i simboli della Pescara da… bere

Pescara: i personaggi che restano nel cuore dei Pescaresi, per le loro storie, la loro simpatia e, perché no, le loro stranezze, simbolo di una città a dir poco… originale.

Pescara, città strana, città di d’Annunzio che, in quanto a stranezze non aveva nulla da invidiare a nessuno. Eppure Pescara, piccola metropoli, protesa in avanti e forse cresciuta troppo in fretta e non troppo bene, racchiude piccole storie di personaggi conosciuti e amati che hanno fatto gli anni più belli della città: non solo personaggi, anche simboli, animali, insomma tutto ciò che i Pescaresi, dai 30 anni in su, ricordano bene. Si parte con Enzo la Vipera, e il suo indistinguibile “freeeechete!”, pioniere, Enzo, che fece outing sulla sua omosessualità nei momento in cui era difficile farlo. Poi c’era Eriberto Mastromattei, storico personaggio pioniere, in tal caso, della balneazione, dalle sue palme, allo stabilimento balneare che tanti vip ospitava, alla sue gesta come tuffarsi con la motocicletta nel fiume. E’ c’era Ines la Rossa (guarda foto sopra, il ritratto del pittore Napoleone) dal linguaggio tagliente e senza peli sulla lingua, che ballava per strada e povero a chi capitava sotto i suoi epiteti a dir poco coloriti, urlati. E si cambia, ora, con un personaggio a quattro zampe, Romeo, il cane della città: te lo ritrovavi ovunque, nelle manifestazioni, nei cortei, nelle processioni, persino nelle chiese nelle messe solenni, era un po’ il cane da guardia della città. I più anziani ricordano Grazia la Marinara, donna forte dai tratti mascolini che da sola gestiva il suo stabilimento balneare e andava a pescare, a lei Michetti dedicò una scultura in bronzo ora ospitata nella sala del Consiglio Comunale. E chi, dai trent’anni in su, non ha almeno una foto davanti all’Orologio con i fiori:, chi non ricorda quando l’addetto del Comune, pazientemente, cambiava la data ogni giorno, lì dove ora c’è la Nave di Cascella. E per finire andiamo nella vicina Montesilvano dove, il Mulino, era frequentato soprattutto dalla famiglie per la presenza delle macchinine sull’acqua e degli immancabili stand di arrosticini.

E ci scrive la figlia di un altro personaggio:

“Cesareo con i suoi modi eccentrici, fiori sul cappello da marinaio, i suoi disegni con l’inchiostro di china e poesie satiriche.Lui si definiva artista poliedrico e camaleontico. Il suo grande sogno era una mostra dei suoi capolavori, purtroppo mai realizzato. Amava tanto la “sua” Pescara tanto che alla fine si è spento nel cuore di Pescara. Era il mio papà e mi auguro verrà ricordato”.

Cos’è rimasto di tutto questo? Di questi personaggio che con le loro storie curiose, anche commoventi, hanno interpretato la loro città. Pescara, “città strana”, ma nel senso buono, dove il centro tra vetrine e struscio, abiti firmati e salotti buoni, si alterna alle periferie cittadine dove i residenti continuano a chiedere alle istituzioni di allontanare le mele marce, perché non esistono cittadini di serie A e di serie B. Il ricordo di queste figure resta nei Pescaresi, tra malinconia della Pescara che è stata, e la voglia di renderla migliore questa città. Adagiata sull’Adriatico e vegliata dalle vette più alte dell’Appennino, Gran Sasso e Maiella. Non per altro, in molti,scrittori famosi, poeti, registi, cantautori, attori, sono rimasti affascinati visitando una città che non conoscevano, magari nemmeno sapevano esattamente quale fosse la sua collocazione geografica. Storie che si intrecciano, tra presente e passato, con la speranza che la Pescara di allora, forse più verace e più vera, prenda il sopravvento sulla Pescara di oggi e i suoi problemi, le criticità, la criminalità emergente. Se avete storie di personaggi da raccontare, comunicatecelo all’indirizzo mail “redazione @rete8.it” oppure sulla nostra Pagina Facebook CLICCA QUI.

(Sotto le foto di alcuni dei personaggi storici di Pescara)