L’Aquila, ex scuola De Amicis: consegna tra le proteste della ditta esclusa

Accesa protesta questa mattina a L’Aquila: alla consegna del sito dell’ex scuola  De Amicis alla ditta che eseguirà i lavori si è presentato anche il direttore della Mgm Construction, per rivendicare la proprietà del cantiere.

 

E’ uno dei simboli del terremoto del 2009, se non altro per la presenza di quell’immenso reticolato di tubi innocenti che la fascia da 10 anni nascondendone quasi completamente la facciata: è la scuola Edmondo De Amicis, a ridosso della basilica di San Bernardino da Siena, in centro storico, alla quale dedicarono uno dei loro più bei concerti le cantautrici italiane Fiorella Mannoia, Gianna Nannini e Laura Pausini, raccogliendo quasi un milione di euro. Sono passati anni da allora e sulla ricostruzione di questa struttura ancora non si muove nulla. Corsi e ricorsi ne hanno ritardato la ricostruzione. E la ritarderanno ancora. Perché la battaglia legale tra Comune e Provveditorato da un lato, e Mgm Construction spa – una delle ditte escluse – dall’altro va avanti e s’inasprisce, spostandosi dal livello amministrativo a quello civile. Questa mattina la firma del verbale di consegna del sito della ex scuola “Edmondo De Amicis” alla ditta che eseguirà gli interventi di restauro. Un passaggio da molti interpretato come un gesto elettoralistico, considerato l’avvicinarsi della data delle elezioni regionali fra i cui papabili allo scranno di presidente ci sarebbe anche il sindaco Pierluigi Biondi, ma che in fin dei conti segna un nuovo inizio. Ma davanti alla struttura puntellata questa mattina si è fatto trovare anche il direttore generale della Mgm, Guido Russo, che ritiene di essere ancora proprietaria del cantiere:

“Abbiamo fatto manutenzione fino a ieri, quando ci siamo accorti che erano stati apposti nuovi lucchetti ed era stato scardinato il nostro. Abbiamo per questo avvisato i carabinieri, non credo sia lecito entrare dentro a un edificio che è ancora in nostro possesso se prima non si fa l’operazione ufficiale di richiesta – dice Russo – . La ditta indicata per i lavori non avrebbe titoli per poter aggiudicarsi l’appalto. Non siamo stati informati di questo evento, lo abbiamo appreso online. Siamo presenti in cantiere e abbiamo cercato di evitare che qualcuno entrasse in maniera illecita. Nessuno ci ha comunicato nulla, eppure sarebbe bastata una Pec con richiesta di riavere il cantiere. Poi le nostre mosse le avremmo decise in sede di azienda: quasi sicuramente cercheremo di tutelare fino in fondo i nostri diritti. Faremo una denuncia querela all’autorità giudiziaria contro quello che per noi è un illecito a tutti gli effetti”.

Intanto quel che è certo è che il sito non tornerà a essere una scuola: sarà chiesta un cambio di destinazione d’uso per trasformarla in uffici oppure in una galleria commerciale con caffè letterario. Un passaggio in più che potrebbe allungare i tempi, ma il Provveditorato alle Opere pubbliche garantisce che, dato che non si potrà aprire il cantiere vero e proprio del restauro prima del pronunciamento anche dell’avvocatura dello Stato, nel frattempo sarà modificato il progetto secondo i nuovi desiderata del Comune e saranno eseguite una serie di opere propedeutiche. Il progetto costa 9,3 milioni di euro e prevede un ribasso del 27%. A eseguire i lavori il consorzio Stabile S.e.i (Società edilizia integrata) di Roma. All’iniziativa prendono parte il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il vice sindaco Guido Quintino Liris, il provveditore interregionale per le Opere pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna Vittorio Rapisarda Federico, il dirigente tecnico del Provveditorato alle OOPP Gennaro Di Maio e i rappresentanti della ditta affidataria.