L’Aquila-Amatrice, 3° lotto fermo. I sindaci: “Sbloccare i lavori”

“Il terremoto non aspetta”. Con queste parole i sindaci dell’Alta Valle dell’Aterno hanno chiesto al presidente dell’Anas, Vittorio Armani, e al governatore dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, di fare in modo che i lavori di completamento del progetto di ammodernamento della Strada statale 260 “Picente” vengano sbloccati e portati avanti.

Un progetto ambizioso che affonda le sue origini negli anni Ottanta. Era il 1985 quando gli allora amministratori di Cagnano Amiterno e di Pizzoli – con il sostegno di tutto il comprensorio, L’Aquila compresa – gettarono le basi per realizzare la variante di Pizzoli, un 1° lotto da cui prese le mosse il progetto della strada L’Aquila-Amatrice, 50 chilometri circa di strada che agevola il collegamento tra i Comuni dell’Alta Valle dell’Aterno (Pizzoli, Barete, Cagnano, Montereale) e Amatrice.

Strada vitale all’epoca per lo sviluppo del territorio che ricade in diverse aree protette e parchi nazionali, e contro l’isolamento e lo spopolamento. E fondamentale oggi anche per un altro motivo: mettere in sicurezza paesi altamente sismici e avere una via di accesso e di fuga in caso di calamità. Quando il terremoto ha distrutto Amatrice il 24 agosto 2016, una frana sulla Statale e il crollo del ponte Quattrocchi, uniche vie d’accesso al paese, resero difficile per la colonna mobile della Protezione civile raggiungere la zona e portare soccorso alle vittime dei crolli. I soccorritori arrivati alla spicciolata dovettero deviare attraverso la bretella di della frazione di San Benedetto di Montereale, che permette di bypassare la 260.

Il progetto viene, però, realizzato a singhiozzo. Dal finire degli anni Ottanta a oggi sono completati soltanto il 1° e il 2° lotto, quelli che uniscono Pizzoli a Cagnano fino alla frazione di San Pelino. Da qui dovrebbe ripartire il 3° lotto, i cui lavori sono stati affidati. Questo lotto riguarda il collegamento tra San Pelino di Cagnano e Marana di Montereale, senza questo passaggio non è possibile nemmeno partire con il 4° lotto (che da Marana di Montereale arriva a Cavallari di Montereale, al confine tra l’Abruzzo e il Lazio), quest’ultimo già programmato e anch’esso oggetto di infinite tappe burocratiche.

Dopo una serie di ricorsi della ditta esclusa (la Astaldi, colosso delle costruzioni, l’ha spuntata Toto costruzioni, la cui idoneità è stata comprovata anche dal Consiglio di Stato); ma anche qui, ancora burocrazia: è tutto fermo al comitato Via della Regione Abruzzo dal 1 dicembre scorso. Nonostante l’urgenza – il terremoto non si fa annunciare e nemmeno attendere – l’opera è ancora ferma. Già sono passati 4 anni da quando il bando di gara è stato pubblicato (maggio 2014). A luglio dello stesso anno è scaduto il termine per la presentazione delle domande di partecipazione, termine prorogato fino a ottobre del 2014.

L’appalto è stato poi aggiudicato all’impresa abruzzese Toto spa con disposizione del presidente dell’Anas del giugno 2016, per un importo netto di ribasso di 41 milioni e 942mila euro. Di qui i ricorsi al Tar dell’esclusa Astaldi e infine il pronunciamento del Consiglio di Stato in favore di Toto. Dunque, 3° lotto fermo al Via e 4° lotto “sotto osservazione” da parte dell’Anas, stazione appaltante, dal 17 gennaio di quest’anno, per portare avanti la necessaria procedura di riscontro del possesso dei requisiti dichiarati in sede di gara dalla società appaltatrice. Una bretella di collegamento, quello della 260 Picente, che riguarda non più di sette chilometri, fino appunto al confine tra Abruzzo e Lazio. Mentre rimane scoperto un altro tratto: quello tra la frazione di Cavallari e quella di Aringo di Montereale per il quale, probabilmente, servirà un 5° lotto.

Poi la Statale continua fino ad Amatrice per ancora una ventina di chilometri: ed è questo un altro tratto importante da realizzare. Toccherà allo Stato procedere con il progetto: un’altra novità, infatti, è che la Statale 260 nel tratto laziale da provinciale nel 2016 è tornata sotto la competenza di Anas, dunque dello Stato. Un passaggio importante per l’ammodernamento del tratto statale che da Aringo conduce ad Amatrice sino alla Salaria. E questo sarà, invece, un 6° lotto laziale. Ma qui servirà tutta la capacità degli amministratori locali del Lazio e della politica nazionale per rendere realtà un progetto vitale per le zone interne del Centro Italia.

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