Discarica Colle Marcone, WWF: “Ora la bonifica”

Dopo i risultati favorevoli delle analisi Arta nell’area abusiva di rifiuti dove nel 2015 si era sviluppato un incendio, il WWF chiede al Comune una bonifica immediata.

Due giorni fa, il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha reso noti i risultati favorevoli e conformi delle analisi effettuate dall’Arta, l’Agenzia per la Tutela dell’Ambiente, sulle acque meteoriche di dilavamento e su un campionamento di terreno prelevati nel sito in zona Colle Marcone dove, il 27 giugno del 2015, si era sviluppato un incendio all’interno di una discarica abusiva di rifiuti speciali e tossici. Tali prelievi, come evidenziato dall’Arta, sono stati effettuati a seguito della richiesta inoltrata dal Comune di Chieti.

“Tali positivi risultati – ha detto il Sindaco Di Primio – ci confortano ed evidenziano che l’incendio non ha prodotto situazioni di inquinamento ambientale come si sarebbe potuto temere. Ora attendiamo dall’Arta l’invio dei codici CER dei rifiuti stoccati in modo da poter avviare il progetto di recupero e di bonifica dell’area”.

Il WWF, per bocca di Nicoletta Di Francesco, chiede proprio la rapida caratterizzazione dei rifiuti presenti in modo da poter accelerare la bonifica del sito. L’esito favorevole delle analisi, secondo il WWF, non deve far abbassare la guardia. Certo, la discarica in questione, spiega ancora Di Francesco, avrebbe dovuto essere bonificata prima dell’incendio, visto gli esposti dei cittadini e residenti della zona che denunciavano la presenza di rifiuti in quell’area.

Tornando ai dati Arta: “Nel campione di acque meteoriche di dilavamento sono stati ricercati i parametri chimici di base, metalli, idrocarburi e solventi organici. Sulla base dei risultati analitici, l’Arta. non ha rilevato superamenti dei valori di standard di qualità ambientale per le acque superficiali previsti dal D.Lgs 152/2006. Nel campione di terreno sono stati ricercati metalli, solventi e idrocarburi policiclici aromati e, anche in questo caso, non sono stati evidenziati superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione”. Questo si legge nel comunicato del Comune di Chieti.

Intanto uno striscione di CasaPound affisso davanti al Comune, annuncia: “Porteremo quei rifiuti sul Corso” e all’attacco anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle i quali chiedono le carte alla Procura e evidenziano come la bonifica del sito avrebbe dovuto essere effettuata prima del rogo e che le analisi favorevoli non cancellano le responsabilità.