L’Aquila, Casematte: dopo il processo ora si deve riqualificare

All’inizio era un’area incolta, ricoperta di vegetazione e cespugli. Un caos nel cuore dell’area sanitaria di Collemaggio, dove un tempo sorgeva l’ex ospedale psichiatrico. Uno spazio abbandonato a se stesso anche se immerso nel verde e a ridosso della basilica di Santa Maria di Collemaggio e dello splendido Parco del Sole.

Adesso – o meglio dal settembre del 2009 da quando, cioè, un gruppo di giovani (e meno giovani) aquilani hanno lasciato il campo autogestito di via Strinella e hanno deciso di farne un open space, uno spazio aperto alla creatività e ai cittadini – non ci sono più selve incolte, ma un insieme di spazi per le attività sociali.

Dallo sport alle riunioni, dai convegni alle presentazioni di libri, dai concerti rock fino all’accoglienza di quelle associazioni che vengono all’Aquila per lasciare qualcosa a una città in cerca di se stessa dopo il sisma. Su quest’area, però, e sui cittadini che l’hanno portata a nuova vita, ha pesato fino al 22 aprile scorso un peccato originale: un processo avviato dalla Asl dell’Aquila per occupazione di suolo pubblico e danno all’immagine.

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Ora i ragazzi della galassia 3e32 (intorno a cui ruotano tante altre associazioni, femminili, arcigay ecc.) possono cantare vittoria. Vinto il processo contro di loro – perché il fatto non sussiste – si deve pensare al futuro, scrollandosi finalmente di dosso l’etichetta di abusivi.

Un futuro di riqualificazione per il quale è d’accordo anche il Comune. Circa 16 milioni di euro le risorse che saranno destinate al recuperare dell’area. “L’area della creatività ipotizzata dai ragazzi del comitato 3e32 si sposa con l’idea del sindaco inserita nel programma di mandato di realizzare un presidio sanitario, spazio per i giovani e città a basto costo e poi ci saranno i 6 milioni per l’Accademia dell’immagine, un grande polmone che dovrà essere un polo attrattore di gioventù e creatività”, commenta l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano.

L’assessore anticipa anche l’impegno della Regione, in particolare del presidente Luciano D’Alfonso, di mettere a punto un provvedimento per trasferire l’area, di proprietà della Asl, al Comune, per velocizzare tutto il percorso di gestione  e di recupero.