Coronavirus Abruzzo, il sindaco di Aielli ferma i test rapidi

In Abruzzo, dopo le polemiche sollevate dall’acquisto dei test rapidi per il Coronavirus da parte di alcuni Comuni, il sindaco di Aielli fa marcia indietro e accoglie il monito degli esperti.

Erano stati i sindaci dei comuni di Cerchio, Aielli e Prezza, Gianfranco Tedeschi, Enzo Di Natale, e Marianna Scoccia, i primi ad annunciare l’acquisto di 2000 kit per i test rapidi di tipo sierologico, cioè basati sulla ricerca degli anticorpi, e non molecolare, come il tampone nasale in uso nelle strutture ospedaliere, considerato l’unico attendibile. Dopo l’annuncio dei tre primi cittadini, sia l’assessore alla sanità Nicoletta Verì che il componente della task force nazionale, il dottor Claudio D’Amario, avevano stigmatizzato il ricorso al test rapido, spiegando le ragioni che non ne garantiscono l’attendibilità. La Regione Abruzzo, con una nota inviata ai tre Comuni ha chiesto di sospendere ogni attivita avviata in tal senso.

Oggi il sindaco di Aielli, Enzo Di Natale, annuncia di volersi fermare con i test rapidi, ma esorta la Regione Abruzzo a fare presto i tamponi al personale dell’ospedale di Avezzano e ad adottare subito le misure di garanzia e sicurezza nei confronti di chi, da oltre un mese, è in prima linea nell’emergenza COVID-19.

“Fare i tamponi e dotare immediatamente di mascherine tutti gli operatori dell’ospedale di Avezzano e tutti coloro che operano nei vari presidi sanitari marsicani. Farlo adesso, subito, non fra un mese, perché il virus corre e non aspetta i tempi di un elefante. Ed iniziate dall’ospedale di Avezzano. Non è possibile che ad oggi il personale sanitario sia ancora sprovvisto di questi importanti e necessari strumenti di protezione per chi  lavora senza sosta nelle strutture. La Regione si deve muovere, non è tempo di tergiversare. Siamo in piena emergenza, è compito delle istituzioni stare al fianco degli operatori sanitari e aiutarli con tutti i mezzi necessari. L’emergenza Coronavirus ha messo in evidenza come il territorio marsicano, e non solo, sia carente di moltissime cose, troppa precarietà soprattutto nel settore sanitario, dove oggi più che mai invece bisognerebbe essere pronti ed efficienti. Da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus, il comune di Aielli ha fatto di tutto per mettere in campo ogni misura di contrasto e prevenzione possibile. Siamo stati i primi ad ordinare e acquistare migliaia di mascherine, abbiamo sanificato le strade, abbiamo chiuso prima degli altri i luoghi pubblici ed abbiamo subito attivato i servizi di consegna beni a domicilio. L’ultima misura messa in atto è stato l’acquisto dei test monoclonali anticorpali. In questi giorni, però, mi sono anche reso conto di quanta precarietà c’è nel nostro territorio, di quanto male siamo messi. Decine di medici, decine di infermieri, costretti a lavorare senza mascherine e senza protezione. Personale sanitario lasciato solo e obbligato ad arrangiarsi. Per quanto riguarda i tamponi, dovrebbero essere fatti a più persone possibili, ma così non è. Ne vengono eseguiti pochi perché non c’è personale, non ci sono strumenti, non ci sono i reagenti. Il risultato è che spesso non vengono fatti nemmeno ai sintomatici che hanno avuto contatti diretti con persone infette. È questo il contesto in cui si è inserita la mia scelta di acquistare i test istantanei, strumento diagnostico che non dà un risultato certo ma sicuramente altamente probabile. Pratica già operativa in Veneto e in altre realtà nazionali. Non dobbiamo inventarci nulla e sono convinto che a volte basti replicare azioni virtuose testate altrove. Dovete agire ora, non fra un mese.”

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