Imprese edili di Teramo, grido di allarme di Api e Aniem

L’Api e l’Aniem di Teramo tornano a denunciare la grave situazione delle imprese edili e lanciano un grido d’allarme.

L’attuale situazione è stata definita drammatica le cause vanno cercate in primis nell’emergenza Coronavirus, ma anche nella burocrazia: un connubio che rischia di far morire numerose aziende. Tra le richieste delle due associazioni di categoria dei costruttori figurano l’erogazione immediata delle risorse, l’azzeramento delle lungaggini burocratiche, l’obbligo di  avvio rapido dei lavori, la semplificazione delle procedure a monte della gara. L’Api e l’Aniem chiedono interventi immediati, come sottolinea Fiorenzo Polisini, presidente Aniem Teramo:

“Nelle costruzioni non si può andare avanti con queste modalità applicative della Fase 2. Per fare un esempio, in una situazione operativa banale, la posa in opera di un architrave richiederebbe mezz’ora lavorativa, oggi invece se ne consuma più del doppio, tra sanificazioni ripetute delle attrezzature e quant’altro. Non si può andare avanti in questa maniera ed è per questi obblighi che molte attività sono ferme, e molte di quelle che non lo sono si pentono d’aver ripreso a lavorare“.

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