Abruzzo: neve e gelo, effetti sui raccolti futuri

Le abbondanti nevicate e le basse temperature influenzano anche il comparto agricolo: dalla neve e dal gelo effetti sui raccolti futuri e sull’ambiente.

Scuole chiuse, paralisi delle attività industriali e commerciali, strade non percorribili, mancanza di energia elettrica, condutture congelate: sono tanti i disagi causati dall’emergenza neve, ai quali però occorreranno aggiungere anche i danni che interessano il settore agricolo. Tuttavia in alcuni casi le nevicate presentano anche dei risvolti positivi, come si evince dalla lunga e circostanziata nota diffusa dall’Ordine degli agronomi e forestali d’Abruzzo.

“Proviamo a valutare l’evento dal punto di vista del settore agricolo e dell’ambiente in generale – afferma in una nota l’Ordine degli agronomi e forestali d’Abruzzo – . Tutti i vecchi contadini prevedevano una stagione produttiva se l’inverno fosse stato ricco di neve nel periodo giusto, cioè dicembre, gennaio e febbraio, con benefici per le colture agrarie, per la dotazione idrica dei terreni e contro le forme svernanti degli insetti e dei funghi patogeni. Infatti la neve, con il suo lento scioglimento, permette al terreno di riempire le proprie riserve di acqua sia superficiali, sia a media ed elevata profondità. Acqua di cui le colture agrarie, erbacee ma soprattutto arboree (es. vite, olivo, etc..), primaverili/estive non irrigue possono giovarsene durante l’estate quando la piovosità, di solito, risulta molto ridotta o in alcune annate assente. L’effetto dell’acqua di scioglimento della neve, in abbinamento agli sbalzi termici, determina un processo naturale di disgregazione delle zolle di terreno lavorate nel periodo estivo autunnale per la piantumazione di ortaggi. Tale disgregazione crea un terreno, senza l’intervento dell’uomo e di mezzi meccanici, spugnoso, soffice, che garantisce un ottimale sviluppo dell’apparato radicale e un’ottima ossigenazione dello stesso, fondamentale per i processi attivi e passivi di assorbimenti di acqua e elementi minerali (insieme alla luce solare e anidride carbonica necessari per lo svolgimento della fotosintesi). Le basse temperature della precedente nevicata hanno determinato una maggiore mortalità di insetti e funghi che svernano nei ripari che l’ambiente mette a disposizione e questo sia a discapito degli insetti/funghi utili sia di quelli dannosi. Ma considerando che insetti e funghi dannosi sono in numero e quantità nettamente superiori e che quelli utili sono “più bravi” a ripararsi, il bilancio, come effetto generale, è sicuramente positivo. Pertanto si spera, ed i presupposti ci sono, che possa essere di aiuto a ridurre il numero di insetti come la mosca dell’olivo, la tignola della vite, etc.. che in questi ultimi 2/3 anni hanno creato grossi problemi poiché erano presenti in massa favoriti dalle condizioni climatiche del periodo invernale ed estivo. Ciò vuol dire che se ci sarà un estate “normale” la pressioni di questi insetti tornerà entro i valori usuali e quindi di facile controllo da parte degli agricoltori. Ci sono anche tante preoccupazioni legate ai danni reali che le basse temperature della precedente nevicata e le precipitazioni abbondanti di questi ultimi due giorni hanno creato alle colture erbacee ed arboree coltivate ed al verde urbano. Andiamo per ordine: Sulle colture erbacce stagionali (verdure, insalate, etc…) i danni da basse temperature sono evidenti e soprattutto nelle zone prossime alla costa ove normalmente le temperature sono mitigate dal mare. In questi casi le colture ricoperte da neve è consigliabile non scoprirle, in quanto la neve stessa funge da
isolante termico in modo da mantenere le colture coperte solo uno o due gradi sotto lo zero e non 6/8 come si è verificato nelle zone frentane. Per valutare la reale entità dei danni occorre attendere lo scioglimento della neve e uno due giorni di sole o temperature più miti; Ciò ha determinato già degli aumenti dei prezzi degli ortaggi freschi stagionali ma attenti ad eventuali possibili speculazioni visto che siamo nell’era della globalizzazione ed i prodotti freschi a prezzi concorrenziali posso giungere da qualsiasi parte del mondo. Inoltre l’aumento al consumatore finale spesso e volentieri non rappresenta un aumento del prezzo al produttore ma solo un aumento speculativo lungo la filiera. Il consiglio può essere quello di regolarsi in base al prezzo che ci viene proposto, se vediamo che sia molto alto indirizziamo la nostra scelta su verdure o ortaggi freschi più abbordabili nel prezzo e comunque ottimi dal punto di vista nutrizionale con l’aggiunta di un po’ di inventiva in cucina come facevano le nostre nonne che da una o pochi prodotti disponibili inventavano molti piatti diversi nel gusto e l’aspetto. Le abbondanti nevicate di questi ultimi due giorni, rappresentata da una neve più pesante hanno dato il colpo di grazie alle colture che si erano parzialmente o totalmente salvate dai freddi dei giorni precedenti creando un fenomeno di allettamento cioè schiacciamento a terra con spesso rottura o torsione della pianta all’altezza del colletto. Sulle colture arboree la preoccupazione maggiore è per le piante di olivo sensibili alle basse temperature che potrebbero aver subito danni da freddo alle gemme a fiore con conseguente riduzione o assenza di produzione per il 2017 o in alcuni casi e sulle varietà più sensibili al freddo danni alle parti legnose con distacco della parte esterna della corteccia. E’ presto per fare delle valutazioni sui reali danni, ma dei sintomi di danni da freddo sui germogli terminali della varietà “gentile” sono stati già notati. Occorre attendere che la neve si sciolga e le temperature si riportino sopra lo zero e solo allora si potrà stimare il reale entità del danno da freddo. A tutto questo si è aggiunto il peso dell’ultima nevicata che ha determinato il collasso di molti rami che hanno eliminato rami fruttiferi e la forma di allevamento determinata dagli agricoltori con tanta fatica. Pertanto la produzione di olio extravergine di oliva si presenta in salita e con molte preoccupazioni sull’aspetto quantitativo. Solo la fine delle nevicate e il ritorno di temperature medie del periodo potranno dare la reale entità economica dei danni subiti dal settore agricolo. Un occhio di riguardo, viste i crolli di molti alberi e rami sotto il peso della neve e le esperienze degli anni scorsi, al verde urbano e soprattutto alle alberature; prima di tutto, invitiamo i Comuni ad effettuare una verifica delle singole alberature per valutare se i carichi di neve e la formazione di ghiaccio possa aver compromesso la stabilità di singoli rami o branche o peggiorato situazioni di stabilità già al limite della criticità; in questi casi è opportuno sottoporre le piante ad una analisi più approfondita da parte di un professionista abilitato fornito di adeguata strumentazione diagnostica. Infine un attenzione particolare alle potature che in molti casi si effettueranno nelle prossime settimane, ricordarsi che non tutte le specie sono uguali e non necessitano tutte della stessa tecnica di potatura, evitare di fare tagli di diametro eccessivo, sigillare i tagli medio/grandi con mastice cicatrizzante ed approfittare durante questa operazione per segnalare situazioni di criticità della pianta stessa, non sempre visibile da terra, al fine di permettere un approfondimento tecnico-diagnostico sulla stabilità della pianta. Il tutto al fine di salvaguardare il decoro ed il verde del Comune ma soprattutto la sicurezza e l’incolumità dei cittadini che tutti i giorni vivono o frequentano il territorio del proprio Comune”.