Ortona, invito alla prudenza dopo la morte dei due fratellini

All’indomani della morte de due fratellini nel mare di Ortona si torna a parlare di sicurezza: il capitano di fregata Giuseppe Marzano, che dirige la locale capitaneria, raccomanda la massima attenzione al maestrale e ai divieti.

Un proverbio molto noto, saggio come i vecchi detti e brutto come un rimorso, recita: “del senno di poi…” ma di fronte alla tragedia della famiglia che si è vista rubare due figli dalle onde non c’è proverbio che tenga, e non serve nemmeno la risposta dello scrittore, secondo il quale “Le verità ovvie sono i figli inutili del senno di poi”.

Utile invece, almeno a noi che restiamo e a chi spetta il compito di vigilare, è continuare a mettere in guardia contro i pericoli del mare. Il capitano Marzano ha voluto affidare a Rete8 l’invito alla prudenza, soprattutto in condizioni di mare mosso dal vento di maestrale, come quello di ieri. Il maestrale favorisce correnti e aree di risacca che sfuggono al controllo, anche di un nuotatore esperto, e tendono ad allontanare dalla riva. Ovviamente, anche sui lidi ortonesi dati in concessione nei pressi della stazione di Tollo la presenza del bagnino è obbligatoria, ma non nell’area in cui è accaduta la tragedia, visto che si tratta di un lungo tratto di spiaggia libera, quindi incustodita. Tuttavia va anche detto che, se non il bagnino (che comunque il Comune, volendo e potendo, avrebbe facoltà di disporre anche nel tratto libero), almeno i cartelli che segnalano l’assenza di vigilanza ci devono essere per legge. Ma probabilmente neanche i cartelli, se ci fossero stati, sarebbero serviti a salvare la vita dei due ragazzini cinesi: a farlo invece ci ha provato Guido, bagnino dello stabilimento Il Cambusiere, uno di quelli finiti nelle polemiche per la questione del fratino e per le richieste di concessioni aggiuntive nella stessa area.

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