Anche in Abruzzo parte il Reddito di Inclusione

Si chiama REI, acronimo che sta per Reddito di Inclusione, la nuova misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Anche in Abruzzo si potranno presentare le domande negli sportelli dedicati predisposti dai Comuni.

La domanda potrà essere presentata dal 1° dicembre 2017 presso i Comuni (o i punti di accesso organizzati dagli stessi Comuni) utilizzando il modello allegato alla circolare. Al momento della presentazione della domanda, e per tutta la durata del beneficio, il richiedente deve essere in possesso di un’attestazione ISEE in corso di validità. Il sussidio sarà caricato sulla Carta Rei, che sostituirà la Carta Acquisti. Metà dell’assegno potrà essere prelevato in contanti, l’altra metà potrà essere spesa nei negozi convenzionati. Il REI sarà compatibile con alcune tipologie di situazione lavorativa, ma non con altri sussidi per la disoccupazione – come ad esempio il Naspi – eventualmente goduti da altri membri del nucleo familiare. Secondo le stime del ministero, il Reddito di inclusione sociale potrà raggiungere 500000 famiglie. E cioè circa 1,8 milioni di persone di cui 700 mila sono minori.

Introdotto dal decreto legislativo del 15 settembre 2017 ed emanato in attuazione della legge-delega del 15 marzo 2017, il Reddito di inclusione avrà decorrenza a partire dal 1° gennaio 2018. L’importo percepito, erogato per un periodo massimo di 24 mesi, viene correlato al numero dei componenti del nucleo familiare. I beneficiari accederanno alla somma grazie ad una carta prepagata emessa da Poste Italiane, subordinata alla valutazione della situazione economica e all’adesione ad un progetto personalizzato di inclusione sociale e formazione. In sostanza, accede e mantiene il REI solo chi mostra di impegnarsi attivamente per inserirsi nel mondo lavorativo e aderisce ai progetti formativi personalizzati predisposti dai Comuni. Il nucleo richiedente dovrà soddisfare specifici requisiti di residenza, anagrafici, economici, di composizione del nucleo familiare e di compatibilità. L’ammontare dell’importo è correlato al numero dei componenti del nucleo familiare e tiene conto di eventuali trattamenti assistenziali e redditi in capo al nucleo stesso. In ogni caso, l’importo complessivo annuo non può superare quello dell’assegno sociale.

I Comuni, che hanno ricevuto in queste ore il testo del decreto, si stanno organizzando per aprire gli sportelli nei rispettivi territori di competenza. A Pescara, per esempio, l’assessore alle politiche sociali Antonella Alegrino ha precisato che il Comune ha già assunto due assistenti sociali, con contratto determinato, le quali saranno distaccate solo all’accoglimento delle domande REI. Al momento non è stata ancora chiarita l’ubicazione dello sportello, che presumibilmente troverà spazio in uno o più locali di pertinenza comunale. Anche i Caf si preparano ad un eventuale surplus di richieste di modelli ISEE, necessari per accedere al sostegno. Se si è già in possesso di ISEE recente, basterà portarlo con sé al momento della domanda. Possono accedere al REI le famiglie con valore ISEE non superiore ai 6000 euro e indicatore ISRE non superiore ai 3000 euro; patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non superiore ai 20000 euro. Patrimonio mobiliare non superiore a 10000 euro. Per il patrimonio immobiliare la soglia si riduce a 6000 euro per i nuclei familiari composti da una persona e a 8000 euro per i nuclei composti da due persone. Nella erogazione del reddito di inclusione sociale verrà data la precedenza alle famiglie con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza e disoccupati con età superiore ai 55 anni.

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