L’Aquila, la casa dello studente crollata è pericolante

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A quasi otto anni dal sisma e dal crollo, la famigerata Casa dello studente di L’Aquila continua a far parlare di sé: 70 famiglie aquilane non possono rientrare nelle loro abitazioni già ristrutturate poiché i ruderi del fabbricato di via XX Settembre sono pericolanti.

La Casa dello studente non c’è più, e con le non ci sono più gli otto studenti che hanno perso la vita nella tragica notte del terremoto del 2009. Eppure in qualche modo quell’ammasso di macerie pericolanti continua a fare danni. La denuncia arriva da Luca Rocci, componente del Consiglio territoriale di partecipazione L’Aquila centro, in quota Forza Italia.

“Uno dei simboli di quella tragica notte – dice Rocci – è il motivo per il quale oggi 70 famiglie aquilane, ben tre palazzine, sono impossibilitate a rientrare nelle loro abitazioni poiché la Casa dello studente risulta essere un pericolo per l’incolumità dei residenti e dei cittadini, anche a seguito dei recenti eventi sismici che ne hanno aggravato le condizioni strutturali. Lo scorso 1 dicembre con una nota è stata sollecitata almeno la messa in sicurezza dell’edificio per consentire il rientro dei tanti nuclei familiari, la risposta è stata l’ordinanza di abbattimento dello stabile stesso, ordinanza del 31 gennaio 2017. Tuttavia, dalla data dell’ordinanza di abbattimento a oggi è passato più di un mese, ma ancora non si vede muovere una foglia. Da notare come a queste 70 famiglie, che fremono dalla voglia di rientrare nelle proprie abitazioni il Comune ha rinnovato le forme assistenziali fino all’avvenuta demolizione e relativa rimozione delle macerie della stessa Casa dello studente, che comporta quindi anche un costo per la collettività. La burocrazia è comprensibile, ma fino a un certo punto. La soluzione è davanti agli occhi di tutti”.