Stato-Mafia, a Pescara il titolare dell’inchiesta Nino Di Matteo

Foto Guglielmo Mangiapane - LaPressecronacaPalermo, 13 nov 2014 - Nuova udienza del processo per la trattativa Stato-mafia a PalermoNella Foto Il PM Nino Di Matteo durante l'udienza del processo sulla presunta trattativa Stato-Mafia svolta all'aula bunker del carcere Ucciardone a Palermo. A deporre, tramite mezzo video, il collaboratore di giustizia Angelo Siino.

Stato-Mafia, a Pescara il titolare dell’inchiesta Nino Di Matteo. All’Aurum di Pescara l’iniziativa “Dalla parte della legalità”, proposta dal Movimento 5 Stelle e approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale.

Platea attenta e interessata dall’intervento di Nino Di Matteo, titolare dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. All’incontro è intervenuto via skype anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato dalla mafia e fondatore del movimento Agende rosse.

“Ritengo che le minacce al magistrato Nino Di Matteo non arrivino dalla mafia, che in fin dei conti ha molti dei suoi esponenti in carcere e poco da temere, ma da quella parte deviata dello Stato che ha voluto la trattativa e le stragi del 1992 e 1993, e che negli ultimi 20 anni ha dato vita alla congiura del silenzio, nel tentativo di affossare il processo”.

Nino Di Matteo ha ricevuto la cittadinanza onoraria di nove comuni abruzzesi, grazie all’iniziativa voluta da Massimiliano Di Pillo, consigliere comunale M5S e da tutti i consiglieri M5S degli altri comuni abruzzesi.

“Dobbiamo comprendere tutti, magistrati, forze dell’ordine, istituzioni politiche e societa’ civile, che oggi mafia e corruzione, delitti di criminalita’ organizzata e delitti contro la pubblica amministrazione, rappresentano due facce della stessa medaglia. Due aspetti diversi di un unico sistema malato, che si va espandendo come un cancro” ha detto. “Oggi ci dobbiamo confrontare con un sistema criminale integrato, in cui i delitti contro la pubblica amministrazione rappresentano, spesso, uno strumento attraverso il quale le mafie penetrano le istituzioni pubbliche, eppure, ad oggi, il quadro normativo in vigore garantisce ancora purtroppo ai collusi, ai facinorosi delle classi piu’ ricche, spazi troppo ampi di sostanziale impunita’, in particolare, attraverso il sistema della prescrizione dei reati”.

Il servizio del Tg8: