Pescara: treno investe bimbo, genitori e nonno a giudizio

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Pescara: treno investe bimbo, genitori e nonno rinviati a giudizio. Nel maggio del 2014 il bimbo di tre anni morì investito da un regionale alla stazione San Marco.

I fatti risalgono al 24 maggio del 2014: Francesco Spinelli, di appena tre anni, morì dopo essere stato investito da un treno regionale in prossimità della stazione pescarese di San Marco.

Loreta De Rosa, madre del piccolo, è accusata di abbandono di minori, mentre il padre Virgilio Spinelli e il nonno Cristoforo Spinelli sono accusati di concorso in omicidio colposo: con queste motivazioni sono stati rinviati a giudizio davanti alla Corte d’Assise di Chieti dal gup del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio. Il processo a carico dei tre, assistiti dagli avvocati Antonio Valentini e Luca Sarodi, prenderà il via il 3 febbraio prossimo.

Secondo quanto ricostruito a seguito del sopralluogo effettuato da Giuseppe Bellelli, pm titolare dell’inchiesta, insieme agli uomini della polizia ferroviaria diretti da Davide Zaccone, il giorno della tragedia il piccolo Francesco era in compagnia del fratellino di due anni quando, uscito da un buco del recinto di casa, poco distante dal tracciato ferroviario, si recò sui binari dove avvenne l’irreparabile.

 

Per l’accusa, la madre avrebbe dovuto evitare che i bimbi potessero allontanarsi; il nonno, proprietario della casa dove abita la famiglia, è incolpato della mancata riparazione di un buco nella recinzione del box dei cavalli, da dove i due bimbi sarebbero usciti; il padre infine avrebbe permesso che i figli rimanessero incustoditi a giocare nell’area retrostante l’abitazione, che aveva un’apertura direttamente collegata alla sede ferroviaria.

Della vicenda non si occuperà il Tribunale collegiale, perché, essendosi verificata la morte a seguito dell’abbandono, l’articolo 5 lettera C del codice di procedura penale attribuisce la competenza alla Corte d’Assise.