“La Festa della Rivoluzione”, soddisfatto il Presidente Sospiri

Più che dati e cifre il Presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, preferisce affidarsi alle immagini per documentare il grande successo fatto registrare dalla “Festa della Rivoluzione” su Gabriele d’ Annunzio tenuta a Pescara dal 7 al 15 settembre scorsi.

Un evento culturale, ha sottolineato Sospiri che ha portato la città di Pescara e l’ intero Abruzzo sulle cronache nazionali. In merito alle polemiche sui costi dell’ evento, Sospiri ha aggiunto. “E’ giusto controllare i fondi e come si spendono ma non vedo perché tante polemiche .Penso che l’Abruzzo e non solo abbiano apprezzato questa iniziativa. Ho ancora nelle orecchie il rumore scrosciante degli applausi di migliaia e migliaia di cittadini e ho ancora gli occhi stanchi per la lettura di tutti i quotidiani nazionali e la visione di tutti i tg nazionali e di decine di spettacoli di approfondimento che hanno ricollocato l’impresa di Fiume che è stata un grande evento del secolo scorso con al centro un uomo eccezionale come Gabriele D’Annunzio che in tutta Italia e in tutto il mondo viene studiato, analizzato e approfondito”. Ha aggiunto ancora Sospiri, il quale ha tracciato un bilancio di chiusura della “Festa della Rivoluzione – D’Annunzio torna a Pescara”, che si è svolta nel capoluogo adriatico. All’iniziativa, nella sede pescarese del Consiglio regionale, hanno preso parte, oltre a Sospiri, i consiglieri regionali Guerino Testa e Vincenzo D’Incecco, il sindaco di Pescara Carlo Masci, Franco Pomilio titolare della società Pomilio Blumm e alcuni degli ospiti che hanno preso parte alla rassegna. Nel soffermarsi sul successo ottenuto, rispondendo ai cronisti, Sospiri sottolinea che “non mi sono accorto delle polemiche e non mi sono accorto neanche dei motivi alla base di esse. Penso che sia stato approfondito in tutti gli aspetti ciò che è stata Fiume e continueremo a farlo nell’edizione dell’anno prossimo, con i cento anni della Carta del Carnaro . La Carta del Carnaro fu la costituzione di stampo sindacalista della Reggenza italiana del Carnaro, scritta dal sindacalista socialista Alceste de Ambris e rielaborata nella forma ma non nella sostanza dal poeta Gabriele d’Annunzio, che venne promulgata l’8 settembre 1920 a Fiume durante gli ultimi mesi dell’impresa fiumana dell’autoproclamato Vate. Un documento di grandissima attualità. Gabriele d’ Annunzio ha portato grandi temi nel dibattito politico 100 anni fa. E’ bene che si approfondiscano e si analizzino quei fatti perché è la storia della nostra nazione e del nostro continente”. “Gabriele D’Annunzio è attuale – aggiunge – L’esperienza di Fiume è stato un momento in cui popoli che si sentivano oppressi da grandi potenze economiche si ritrovavano a Fiume che era vista come una piazza di libertà in cui discutere. Era un luogo di cui si parlava di come migliorare la condizioni degli uomini e delle donne. Se si continuasse a fare così anche oggi non faremmo nulla di male”. “Se poi vogliamo riposizionare D’Annunzio in una polemica ideologica, ormai siamo fuori, siamo trent’anni indietro – dice, riferendosi alle polemiche – So che migliaia di cittadini contribuenti alla fine di dieci giorni di iniziative, con oltre 30 manifestazioni di vario tipo, hanno solo chiesto perché dovesse terminare e non continuare”. Sul fronte risorse Sospiri sottolinea che “come abbiamo speso i soldi si può vedere nella sezione Amministrazione Trasparente della Regione Abruzzo. L’ente – afferma – ha speso 150mila euro per dieci giorni di manifestazioni e 30 iniziative, ovvero una media di 5-6mila euro al giorno, inclusi i piani della sicurezza e l’Iva”. Per la prossima edizione il presidente del Consiglio regionale ha parlato dei cento anni della “Carta del Carnaro, una delle costituzioni più innovative del secolo scorso, strumento da analizzare, dibattere e portare a conoscenza dei più giovani”. Nel commentare i risultati dell’iniziativa, il sindaco Carlo Masci sottolinea che “Pescara ha la Casa D’Annunzio, ma non ha un museo di D’Annunzio. Altre città più piccole – sostiene il primo cittadino – hanno costruito delle fortune su personaggi minori rispetto a D’Annunzio e invece noi non abbiamo un museo che metta in evidenza la sua vita grandiosa e meravigliosa. Penso che dopo la manifestazione, che ha avuto un incredibile successo nazionale ed internazionale, noi dobbiamo iniziare a pensare ad un museo di D’Annunzio che faccia in modo che Pescara possa essere proiettata a livello nazionale e internazionale con questa figura che è nata nella nostra città, noi siamo la sua città e nessuno può fregiarsi di questo titolo”.