Bimbo ucciso a Pescara, le richieste del Pm: “Padre da prosciogliere per il delitto”

Maxim_Maravalle

Bimbo ucciso a Pescara: otto mesi per il reato di falso e proscioglimento per il reato di omicidio a causa della non imputabilità. E’ la richiesta del pm del Tribunale di Pescara, Andrea Papalia, avanzata oggi davanti al gup, Nicola Colantonio, a carico di Massimo Maravalle.

I fatti risalgono al 2014, quando il tecnico informatico di 48 anni, affetto da disturbo psicotico atipico, uccise nel sonno il figlio adottivo di cinque anni Maxim, di origine russa, nella notte tra il 17 e il 18 luglio nell’abitazione coniugale di via Petrarca, a Pescara.

Maravalle, difeso dall’avvocato Giuliano Milia, sarà giudicato con rito abbreviato. Per Patrizia Silvestri, madre adottiva di Maxim, Giuliana Iachini, medico del servizio di medicina legale e del lavoro della Asl di Pescara, e Fabio Panzieri, medico di base, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio: i tre, accusati di falso in concorso, saranno invece giudicati con il rito ordinario.

Il proscioglimento di Maravalle è stato chiesto dal pm in quanto, secondo la perizia dello psichiatra Renato Ariatti, all’epoca dei fatti, il tecnico informatico “versava per infermità in condizioni di totale esclusione della capacità di intendere e volere”. Maravalle, dunque, secondo la legge, non è punibile. L’avvocato Milia ne ha chiesto l’assoluzione dal reato di falso perché il fatto non sussiste, il proscioglimento per il reato di omicidio e la conferma della misura di sicurezza della libertà vigilata.

Per quanto concerne il reato di falso, secondo l’accusa Maravalle e la moglie, relativamente alla dichiarazione di disponibilità all’adozione internazionale, presentata al tribunale per i minorenni de L’Aquila, con contestuale richiesta di relativa idoneità, avrebbero omesso di riferire e fornire notizie sui disturbi e sulla patologia psichiatrica di Maravalle. I due medici, sempre secondo l’accusa, avrebbero invece attestato che il padre di Maxim era esente da difetti fisici e psichici, omettendo di rilevare l’esistenza di patologie. I difensori di Patrizia Silvestri e dei due medici hanno chiesto per i loro assistiti il non luogo a procedere. La decisione è prevista per il 9 febbraio.

Maravalle e sua moglie non erano presenti in aula.

“Sono state le stesse indagini a stabilire che nel caso della mia assistita non c’è dolo. Il pm ha usato termini come sciatteria e negligenza, tutti ascrivibili al concetto di colpa”, ha dichiarato l’avvocato Aldo Moretti, difensore di Giuliana Iachini, medico del servizio di medicina legale e del lavoro della Asl di Pescara, accusata di falso in concorso. “La mia assistita – ha aggiunto l’avvocato Morettti – non conosceva i coniugi Maravalle. Li ha incontrati solo per dieci minuti e non sono state riscontrate ipotesi corruttive. Manca il movente che in questi casi è fondamentale per risalire al dolo e quindi all’alterazione del vero”.

Il legale ha inoltre operato una distinzione tra la posizione della sua assistita e quella dell’altro medico imputato nella vicenda sempre per il reato di falso: “Nell’altro caso – ha detto – si conoscevano le parti in causa e lo stato psichico di Maravalle, mentre la dottoressa non conosceva le parti”.

1 Commento su "Bimbo ucciso a Pescara, le richieste del Pm: “Padre da prosciogliere per il delitto”"

  1. In tutto questo squallore, a pagare (che vergogna!) è solo un piccolo bimbo innocente!!….è il mondo delle vergognose fughe dalle responsabilità!!.. tutto l’opposto (diremmo diabolico!) della Carità e della Misericordia Cristiane!!.. nonostante questo sia l’anno della Misericordia che un Pontefice illuminato e lungimirante ha indetto, avendo guardato ben oltre quello che noi poveri umani riusciamo a vedere in questo presente triste e squallido da noi stessi costruito!..
    Questo è il risultato di una società ormai senza più etica, in cui tutti cercano una giustificazione, tutti declinano le responsabilità!!.. nessuno dice “mio Dio cosa abbiamo fatto?!..” desiderare un bambino è più o meno per questa società come desiderare uno smartphone ultimo modello, un tv led o l’ultimo modello di un suv pluriaccessoriato.. Dopo la prima settimana è solo un oggetto come tanti che abbiamo acquistato!!.. magari lo smartphone cade, il tv led non si accende o l’auto va in panne o la fracasso contro un muro.. poco male se posso aggiusto tutto..altrimenti pazienza, che vuoi che sia..
    Questa volta si tratta “solo” di un bimbo… che vuoi che sia.. l’importante è giustificarsi, scampare le responsabilità, ognuno per sè, ma certamente…Dio per tutti!.. è bene ricordarlo!.. la “condanna” è solo …rinviata!..
    Oggi tutti pensano che l’adozione(!!) di un bambino sia un diritto (civile!?..) di una qualsiasi coppia (etero, sposata, non sposata, omo, ecc. ecc.).. nessuno pensa invece che l’adozione di un bambino sia invece, sì, un diritto ma non degli adulti, bensì del bambino stesso!!.. e l’adozione deve rispondere a requisiti idonei a salvaguardare il bambino e non il presunto (falso!) diritto degli adulti!!.. senza questa premessa, ogni altra considerazione è fuorviante, speciosa, paradossale!!!… Ma tanto qualcuno pensa ormai che un bambino sia un proprio diritto, sì, come possedere uno smartphone, un tv led o un suv ultimo modello…salvo poi … sostituirlo o buttarlo via!… Chiediamo, vi prego a questa società orribile dove intenda arrivare!.. oltre c’è solo…l’abisso più profondo!..

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