Abruzzo, lavoratori in nero: da oggi sanatoria per braccianti, colf e badanti

Al via da oggi la sanatoria per la regolarizzazione dei lavoratori in nero. In Abruzzo la misura riguarderà soprattutto braccianti agricoli e lavoratori domestici.

Sarà possibile da oggi, lunedì 1° giugno 2020, regolarizzare i lavoratori in nero impiegati nei settori dell’agricoltura, della zootecnica e dell’assistenza alla persona al lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale entra infatti in vigore, consentendo ai datori di lavoro di regolarizzare i lavoratori, stranieri e italiani, che prestano servizi per lo più come braccianti, colf e badanti.

La sanatoria consentirà l’emersione del lavoro in nero e permetterà inoltre agli stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre di regolarizzare la propria posizione sul territorio italiano.

“La sanatoria in questione riguarderà varie categorie di lavoratori, tra cui tantissimi lavoratori domestici”, spiega Giuseppe Visco, direttore provinciale del patronato Inca Cgil di Chieti. “I patronati forniranno assistenza per la regolarizzazione delle posizioni lavorative, per le quali si apriranno due strade differenti: i lavoratori italiani comunitari dovranno rivolgersi all’Inps, mentre per i lavoratori extracomunitari si aprirà un canale con il Ministero dell’interno”.

C’è tempo fino al 15 luglio per presentare le domande presso lo Sportello unico per l’immigrazione, istituito nelle Prefetture.

I datori di lavoro operanti nei settori indicati potranno a loro volta presentare apposita istanza in favore di cittadini extracomunitari, previo versamento di un contributo forfettario di 500 euro, inoltrando le domande esclusivamente online attraverso il sito nullaostalavoro.dlci.interno.it/, utilizzando il sistema di identificazione digitale Spid e seguendo le istruzioni presenti sul manuale utente.

Gli stranieri irregolari con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre, non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno, e che prima di quella data hanno lavorato nei settori indicati, possono chiedere in Questura il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di sei mesi decorrenti dalla data di presentazione della domanda. Inoltre potranno presentare la domanda di permesso di soggiorno presso i 5.700 uffici Postali dedicati, pagando un contributo di 30 euro. Prima della presentazione della domanda, il richiedente dovrà provvedere al pagamento della cifra forfettaria di 130 euro.

Ma c’è anche un’altra categoria particolarmente toccata da questa sanatoria: quella dei braccianti impiegati nel settore dell’agroalimentare. Basti considerare che più di un quarto del Made in Italy che finisce sulle nostre tavole viene raccolto nelle campagne dalle mani di lavoratori stranieri che arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore dell’agroalimentare: un piccolo esercito di braccianti stranieri, pronti a salvare i raccolti delle campagne italiane.

“Questa sanatoria servirà probabilmente a colmare il gap dei circa 3.500 lavoratori che mancano nel Fucino per il settore agricolo”, dichiara Angelo Giommo, presidente di Coldiretti L’Aquila. “E intanto questa settimana dovrebbero arrivare altri 125 alvoratori dal Marocco per essere impiegati in Marsica”.