L’Aquila, la polemica sulla futura nascita della succursale del Maxxi

Polemiche sulla prossima nascita del Museo nazionale delle arti del XXI secolo all’Aquila, prevista nei primi mesi del 2019. L’ex docente dell’università di Camerino Alessandro Monti boccia il progetto, scatenando le ire dell’ex sindaco Massimo Cialente.

L’Aquila non ha bisogno di una sede distaccata del museo nazionale delle Arti del XXI secolo. A dirlo scatenando le ire dell’ex sindaco dell’aquila Massimo Cialente, è un ex ordinario dell’università di camerino Alessandro Monti, che per due volte nel giro di poco più di un mese affida alla stampa nazionale due articoli in cui sottolinea che la realizzazione di una succursale del Maxxi darebbe un colpo di grazia ad altre istituzioni museali presenti in città, come, ad esempio, il Munda.

Una presa di posizione che non è piaciuta a Cialente – e con lui a molta parte di città, che suoi social critica le parole del professor Monti. L’ex sindaco nel 2013 propose l’idea di aprire una succursale dell’importante museo romano all’ex ministro della Cultura Dario Franceschini , museo che nascerà all’interno del settecentesco palazzo Ardinghelli, restaurato con il contributo del Governo russo, e per il quale il passato Governo di centrosinistra ha già messo a disposizione due milioni di euro l’anno per 20 anni.

“Decisione verticistica”, scrive Monti, “che avrebbe effetti controproducenti sulla città”.

“Una bugia”, risponde Cialente.

Ora che la Fondazione Maxxi ha messo a disposizione 400mila euro per l’apertura della sede – prevista nella primavera del 2019, a ridosso del decennale del sisma che ha distrutto L’Aquila – , “arrivano – dice – pericolose prese di posizione forse sollecitate proprio da alcune parti della città che, evidentemente, vorrebbero mettere le mani sui finanziamenti destinati al Maxxi.

Il servizio del Tg8