L’Aquila: vertenza call center Customer 2 care

Il sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, chiede chiarimenti a Mise e Ministero del lavoro sul call center Customer 2 care per avere maggiori informazioni.

Una richiesta al ministero dello Sviluppo economico e al ministero del Lavoro per ottenere “maggiori informazioni” sull’incontro che si è tenuto sul tema dei call center e un sollecito a Wind3 perché vengano manutenuti i livelli occupazionali del call center Constumer 2 Care (C2C) che ha sede all’Aquila. Questi i contenuti principali di due lettere che il sindaco Pierluigi Biondi, ha inviato sulla complessa vicenda di C2C, la società che dà lavoro a 160 persone all’Aquila e sul cui futuro c’è adesso incertezza. Il Call center infatti ha deciso di dimezzare i carichi di lavoro, e dunque orario e stipendi, passando dalle 8 alle 4 ore giornalkere, un epilogo che metterebbe in ginocchio intere famiglie nate proprio all’interno del call center. Da mercoledì 12 la società campana Contact Center Sud revocherà il subappalto della commessa WindTre: i tempi per risolvere la vertenza sono dunque strettissimi: dalla committente non è arrivata ancora nessuna risposta. E i sindacati promettono proteste per difendere i diritti dei lavoratori aquilani. «Invitiamo l’operatore telefonico a riprendere l’impegno sociale ed occupazionale che fino ad oggi ha garantito sul territorio aquilano. “Tutte le istituzioni sono chiamate a intervenire a sostegno dei 160 lavoratori, in quanto perdere posti di lavoro causerà gravi problemi economici e sociali nell’aquilano”, queste le posizioni delle organizzazioni sindacali. Che intanto questa mattina a Roma hanno incontrato i vertici aziendali di un altro call center, quello che si occupa della commessa di Poste italiane, prima gestito da Olisistem, oggi da Distribuzione Italia che ha vinto la gare per tre anni del servizio chiamate dei clienti Poste. Motivo dell’incontro è raggiungere l’accordo per per stabilire i vari punti nodali della clausola sociale e successivamente il passaggio dei lavoratori dalla vecchia alla nuova azienda “senza soluzione di continuità”, spiegano il segretario provinciale della Uilcom-Uil  Piero Francazio e la segretaria provinciale Slc-Cgil Marilena Scimia . I punti della clausola sociale che devono restare intatti per i sindacati, sono: il mantenimento dei diritti salariali e normativi maturati sino a oggi, il passaggio in continuità con la nuova azienda, articolo 18. Il call center Distribuzione Italia riguarda 210 lavoratori, che andranno nella nuova sede a via Vicentini.