L’Aquila, furto di gasolio al Centro turistico del Gran Sasso

Più di 18mila litri di gasolio rubati, 25mila euro il costo per rimpinguare il serbatoio ripulito dai ladri. Una sorpresa amara quella che ieri mattina alle 8 si sono trovati davanti i tecnici del Centro turistico del Gran Sasso.

Gli operai del Centro turistico del Gran Sasso hanno avuto una brutta sorpresa. Quando si sono avvicinati a uno dei serbatoi del carburante necessario per il funzionamento della stazione sciistica: dal gatto delle nevi agli impianti, fino al riscaldamento. Sorpresa amara che arriva nel mezzo di una stagione maledetta, senza neve e con pochi guadagni: soltanto nello scorso weekend, infatti, la stazione di campo imperatore ha aperto a regime tutti i suoi impianti.

Il furto avrà anche conseguenze sui lavoratori. E’ a una comunicazione sintetica e mesta che ieri l’amministratore unico Dino Pignatelli, ha affidato l’informazione che i 30 dipendenti della stazione saranno pagati con ritardo:

“Si avvisa il personale che le retribuzioni di gennaio non verranno corrisposte, causa presunto furto di gasolio”.

Poche parole che hanno gettato nello sconforto i lavoratori e fatto sobbalzare dalla sedia i sindacalisti, prima che l’amministratore correggesse il tiro: non salteranno gli stipendi, precisa Pignatelli, bensì tarderanno di una decina di giorni. Una decina di giorni, il tempo necessario per ricevere l’anticipo della rata del contratto di servizio che il Comune paga mensilmente al Centro turistico. Partite le denunce contro ignoti per il furto, il secondo sul medesimo pozzetto nel giro di 5-6 anni, una situazione su cui si dovrà accertare cause e responsabilità. Il pozzetto oggetto di furto, inoltre, è uno dei due sprovvisti di lucchetto: perché ad esempio – pur essendo a conoscenza del precedente furto, non ci si è preoccupati di mettere in sicurezza quel serbatoio? Soprattutto in considerazione del fatto, come ha spiegato Pignatelli, che tutti gli altri pozzetti erano stati chiusi con un lucchetto, proprio su sua richiesta?

E l’amministratore unico torna a rimarcare l’urgenza di avviare i lavori di ristrutturazione dell’hotel di Campo Imperatore, attribuendo ai ritardi del Provveditorato alle Opere pubbliche (che è stazione appaltante dei lavori) uno dei motivi per cui, sinora, non è stato possibile, ad esempio, mettere a punto un serio servizio di videosorveglianza.

Il Centro turistico dovrà, inoltre, pagare in contanti l’acquisto del carburante alla ditta Rossetti di Roma, con la quale ha dei pagamenti pendenti e quindi, difficilmente acconsentirà una dilazione. Di qui le difficoltà del Centro turistico per pagare anche gli stipendi a fine mese.